Economia Civile e Political Economy a confronto
Luigino Bruni
Vita e Pensiero,
Collana Transizioni, 60
Milano, novembre 2018
ISBN: 9788834333624
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Profonde sono le differenze economiche e culturali tra il Nord e il Sud dell'Europa. Le loro radici risalgono a cinque secoli fa, cioè al conflitto tra la riforma protestante e la successiva contro-riforma cattolica: Lutero, Calvino e i riformatori diedero vita a una spiritualità basata sull'etica del lavoro da cui qualche secolo dopo nacque il capitalismo moderno e il liberismo anglosassone. Il sud, cattolico e più comunitario, proseguì la sua traiettoria, che sfociò nel Settecento nell'Economia civile napoletana, italiana e latina.
Esistono diversi spiriti del capitalismo, divenuti diverse vie al mercato, all'impresa e all'economia. La cooperazione, le banche popolari, le imprese famigliari, il welfare-state, il socialismo, l'economia mista, la felicità pubblica, insieme al familismo amorale e l'evasione fiscale furono tratti specifici del capitalismo latino; la grande impresa, la finanza, la ricerca individuale della felicità e il liberismo furono quelli del capitalismo nordico e protestante. Il XXI secolo, però, sta conoscendo un forte appiattimento delle forme di economia, perché i valori e il genio del capitalismo anglosassone stanno diventando, grazie alla globalizzazione, i valori del mondo intero. Un processo di standardizzazione dell'impresa, dei mercati e della razionalità economica, che sta riducendo drasticamente la biodiversità economica, finanziaria e sociale della terra, e quindi la sua capacità di futuro. Non capiamo la crisi dell'Europa del Sud senza prendere sul serio lo smarrimento della sua anima economica e civile, del suo spirito del capitalismo. Il saggio di Luigino Bruni ricostruisce il genius loci del capitalismo latino e quindi italiano, andando a rintracciare le sue radici profonde. Il libro incrocia le sfide cruciali per il futuro del modello civile ed economico europeo ed italiano. Sfide che si chiamano uguaglianza, consumo, lavoro, comunità, gratuità, felicità pubblica. Parole antiche e nuove, che hanno formato il lessico della cultura europea, ma che a un certo punto sono state eclissate dalla frenesia dell'imitazione di modelli anglosassoni. Esse tuttavia possono e devono diventare parole di futuro, se vogliamo che l'Europa e l'Italia conservino una vocazione e un destino nell'economia del XXI secolo.