Progetti di contrasto alla povertà AMU

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Progetti di contrasto alla povertà AMU

Le imprese che aderiscono all’EdC condividono i propri utili annuali per tre finalità: progetti di sviluppo e assistenza a favore di persone in necessità, percorsi di formazione alla cultura del dare, consolidamento e crescita dell’impresa.

Per la prima di queste finalità, EdC collabora strettamente con AMU - Azione per un Mondo Unito ONLUS, la quale gestisce parte degli utili messi in comune dalle imprese, per realizzare progetti di sviluppo che restituiscano lavoro e dignità a persone in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica.

Insieme sviluppiamo e realizziamo progetti per l’avvio ed il consolidamento di attività produttive ad elevato impatto sociale, che creino nuova occupazione per persone in condizioni di vulnerabilità. In questo modo, persone che altrimenti dipenderebbero dall'aiuto esterno hanno l'opportunità di migliorare e valorizzare le proprie competenze lavorative, arrivando a guadagnare con il proprio lavoro il giusto compenso che consenta a loro e alle loro famiglie di vivere degnamente.

I progetti partono sempre dalle proposte delle nostre associazioni partner locali che, ispirandosi ai valori dell'EdC, lavorano a stretto contatto con le situazioni di miseria nel mondo.

L’esperienza maturata sul campo e i valori alla base del nostro lavoro hanno consentito di sviluppare in questi anni quello che definiamo “sviluppo di comunione”: una prospettiva di sviluppo fondata sulla capacità di ciascuno di donare qualcosa di sé e dei beni a propria disposizione, anche in condizioni di grave necessità. Per questo in ogni progetto prevediamo forme e strumenti specifici per attuare la reciprocità del dono, segno di protagonismo da parte delle persone coinvolte e garanzia di un genuino percorso di sviluppo umano integrale.

Bilancio sociale

A giugno 2023 AMU ha pubblicato il Bilancio Sociale 2022, lo strumento che intende comunicare con incisività e sincerità la vita del' associazione, l’impegno di soci e collaboratori, gli impatti del suo lavoro, ma soprattutto mantenere viva e diffondere la tensione verso un Mondo Unito.

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#AMU - Cuba, Hub EoC-IIN: la storia dell'azienda Edc LUMEN

 La storia di Arianna e George, imprenditori Edc a Cuba

fonte: AMU

Da oltre 5 anni AMU è partner di Edc per lo sviluppo di progetti a Cuba: risale al 2017 il Progetto “Sviluppo dell’EdC a Cuba” destinato a persone che intendevano approfondire la conoscenza dell’Economia di Comunione e farne esperienza, per essere a loro volta animatori EdC a Cuba, per proseguire negli anni successivi con vari progetti mirati alla promozione e all'incubazione di imprese sociali ed di comunione, in collaborazione con il progetto EoC-IIN.

In anni recenti infatti, si è vista a Cuba una certa apertura al settore privato grazie a nuove leggi che hanno concesso diritti per l’iniziativa imprenditoriale, prima inesistenti. I settori in cui sono nate più attività sono quelli del turismo, Lumen Cuba 01 riddell’alimentare e dei trasporti ma gli aspiranti imprenditori, già di fatto privi di una formazione imprenditoriale, si trovano a dover operare in mezzo a continui cambiamenti legislativi, con le difficoltà che si possono immaginare.

I vari interventi AMU - EdC che si sono susseguiti in questi anni hanno puntato principalmente a fornire a persone a basso reddito, prive di formazione e di risorse (finanziarie, di conoscenza e strumentali) la formazione e l'accompagnamento per avviare e sostenere un’attività imprenditoriale. Una formazione e un accompagnamento per le imprese basati sui principi dell' Economia civile e di Comunione (EdC), che prevedeva anche il coinvolgimento di istituzioni locali.

Arianna e George, i protagonisti della nostra storia, volevano iniziare una attività che potesse dare loro un’entrata economica, ma fosse anche “speciale”.  Da qui l’idea di realizzare nella loro azienda -LUMEN-  lampade con materiali riciclati per “illuminare” anche i cuori. Poi l'incontro con EdC. Lasciamo la parola a loro:

«Non sapevamo bene come iniziare perché avevamo tante informazioni generali, ma niente di concreto. Dopo aver partecipato a un incontro di Economia di Comunione, abbiamo subito detto che questo era il nostro modello, perché non si trattava solo di avere un negozio, era molto di più. Avevamo creato il progetto pensando a come poter avere un reddito, ma una volta passeggiando per le strade ci siamo resi conto che l’Avana era al buio e ci siamo detti perché non realizzare lampade diverse, che possano illuminare di più la città?

Con l’EdC cambia completamente la prospettiva dell’impresa poiché non si tratta più solo di guadagnare, ma di mettere al centro la persona, l’idea era quella di creare una lampada pensando all’altro.

Lumen Cuba 02 ridUna delle cose che abbiamo considerato oltre a lavorare con materiali riciclati era trasmettere un messaggio e, per questo, abbiamo curato subito la comunicazione. Avevamo a un amico drammaturgo a cui abbiamo chiesto di revisionare i nostri post e i nostri materiali. L’idea gli è piaciuta e si è subito appassionato. Poi, quando con la pandemia non riusciva più a sostenersi con il teatro, lo abbiamo preso a lavorare in maniera continuativa».

L'amico drammaturgo si è aggiornato sulle tecniche di scrittura e comunicazione e oggi, oltre a lavorare per Arianna e George, è cercato da molte aziende. Non potendole seguire tutte ha voluto creare un corso per formare altre persone, fornendo loro una nuova opportunità di lavoro. Arianna in questi quattro anni ha dovuto imparare molto sull’illuminazione e George è arrivato a costruirsi alcuni strumenti da solo, perché non è facile trovare a Cuba quelli adatti alle loro creazioni.

«La buona notizia è che sono stati quattro anni intensi ma fruttuosi. Volevamo fare qualcosa che ci piaceva, ed eccoci qui. Con passione e creatività si possono realizzare tante cose. Questo è ciò che celebriamo di più oggi. Uno dei motivi che ci ha attirato dell’EdC è che senti che fa parte di te. Da quando ci hanno parlato dell’EdC, avevamo capito che potevamo identificarci con qualcosa che sentivamo e che prima non sapevamo esprimere, il semplice desiderio di poter aiutare anche le persone senza ricevere nulla in cambio, di vedere gli altri felici così come siamo felici noi. Ora quello che facciamo lo possiamo identificare con questo nome, Economia di Comunione».

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