Progetti di contrasto alla povertà AMU

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Progetti di contrasto alla povertà AMU

Le imprese che aderiscono all’EdC condividono i propri utili annuali per tre finalità: progetti di sviluppo e assistenza a favore di persone in necessità, percorsi di formazione alla cultura del dare, consolidamento e crescita dell’impresa.

Per la prima di queste finalità, EdC collabora strettamente con AMU - Azione per un Mondo Unito ONLUS, la quale gestisce parte degli utili messi in comune dalle imprese, per realizzare progetti di sviluppo che restituiscano lavoro e dignità a persone in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica.

Insieme sviluppiamo e realizziamo progetti per l’avvio ed il consolidamento di attività produttive ad elevato impatto sociale, che creino nuova occupazione per persone in condizioni di vulnerabilità. In questo modo, persone che altrimenti dipenderebbero dall'aiuto esterno hanno l'opportunità di migliorare e valorizzare le proprie competenze lavorative, arrivando a guadagnare con il proprio lavoro il giusto compenso che consenta a loro e alle loro famiglie di vivere degnamente.

I progetti partono sempre dalle proposte delle nostre associazioni partner locali che, ispirandosi ai valori dell'EdC, lavorano a stretto contatto con le situazioni di miseria nel mondo.

L’esperienza maturata sul campo e i valori alla base del nostro lavoro hanno consentito di sviluppare in questi anni quello che definiamo “sviluppo di comunione”: una prospettiva di sviluppo fondata sulla capacità di ciascuno di donare qualcosa di sé e dei beni a propria disposizione, anche in condizioni di grave necessità. Per questo in ogni progetto prevediamo forme e strumenti specifici per attuare la reciprocità del dono, segno di protagonismo da parte delle persone coinvolte e garanzia di un genuino percorso di sviluppo umano integrale.

Bilancio sociale

A giugno 2023 AMU ha pubblicato il Bilancio Sociale 2022, lo strumento che intende comunicare con incisività e sincerità la vita del' associazione, l’impegno di soci e collaboratori, gli impatti del suo lavoro, ma soprattutto mantenere viva e diffondere la tensione verso un Mondo Unito.

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Ecuador: se sparissero le mangrovie?

 «Un habitat distrutto, bruciato, attaccato da rifiuti e pesticidi. Le mangrovie qui stanno diventando questo. Vogliamo aiutare la nostra terra, e la nostra gente».

di Laura Salerno

pubblicato sul sito United Word Project il 17/09/2021

Così parla Sirangelo, 49enne di origine brasiliana, ma ormai ecuadoregno di adozione. Vive nella provincia di Esmeraldas, regione afro-ecuadoriana a Nord dell’Ecuador, conosciuta come provincia verde. Clima tropicale, spiagge da sogno, ricchissima biodiversità. È soprattutto la presenza delle mangrovie a creare un habitat naturale così unico ma oggi in pericolo a causa dell’uomo. 

Le mangrovie sono formazioni vegetali costituite da enormi radici, periodicamente coperte dalle maree. Queste caratteristiche permettono la creazione di un habitat estremamente particolare, ricco di animali e vegetali impossibili da trovare altrove, come alcune specie di granchi e molluschi autoctoni.

granchio ant thumbnail«I granchi e le conchiglie sono a rischio di estinzione qui – spiega Sirangelo – moltissimi esemplari vengono uccisi dalla spazzatura buttata in mare, oppure pescati prima del tempo; altri ancora vengono sostituiti da coltivazioni intensive di gamberetti, poi esportati dalle grandi aziende. Gli anziani, prima, vivevano della pesca di questi animali autoctoni, i giovani oggi non possono più farlo. Non trovando altri lavori in queste zone molto povere, tanti di loro se ne vanno».

A livello ambientale, poi, le mangrovie svolgono anche altre funzioni molto importanti, che rischiano di venire meno: proteggono le coste dall’erosione causata dagli oceani e assorbono grandissime quantità di anidride carbonica

Ma torniamo a Sirangelo. Questo signore non si trova nella provincia di Esmeraldas per caso. Vi si è trasferito nel 2016, quando questa zona è stata duramente colpita da un terremoto. Grazie all’AMU (Azione per un Mondo Unito) e altre 2 ONG, si è dato avvio al progetto Sunrise, di cui Sirangelo è responsabile. Il progetto ha portato aiuti a 3 villaggi distrutti dal sisma, Salima, 10 agosto e Macará, i cui abitanti sono ancora oggi grati per tutto ciò che hanno ricevuto. 

granchio4 ant thumbnailIn questi anni si sono portati avanti progetti di ricostruzione di edifici e strutture, ma anche del tessuto economico e sociale della comunità. Corsi professionalizzanti, nuove strutture di lavoro, un pozzo di acqua potabile – prima assente – orti e vendita di maiali: queste le principali attività che Sunrise ha aiutato a sviluppare. Sirangelo spiega: «Siamo consapevoli che non risolviamo del tutto la situazione di questi villaggi, ancora molto poveri; ma facciamo quel che possiamo per gli abitanti, lavorando con loro, fianco a fianco. Non avrebbe avuto senso arrivare qui con dei progetti già stabiliti. Abbiamo ascoltato le loro necessità, lavorato insieme, perché sono loro i veri protagonisti».

Dal 2016 ad oggi, però, le sfide sono aumentate. Dopo l’emergenza del terremoto, oggi ne incombono altre: quella climatica e quella dei giovani. La provincia di Esmeraldas, bellissima da un lato, sta perdendo la ricca biodiversità data dal clima tropicale. Come se non bastasse, è anche sfruttata dal narco-traffico, che rende i giovani facili vittime del commercio di droga. È per questo che a 5 anni dalla nascita di Sunrise, è nato Sunrise +. Si tratta di un nuovo progetto che unisce due necessità: da un lato, salvaguardare l’ambiente, e soprattutto le mangrovie, così a rischio di essere distrutte; dall’altro, offrire ai giovani nuove opportunità, che fungono anche da forma di prevenzione del disagio e del rischio di cadere vittime della criminalità.

Come? «Concretamente – racconta Sirangelo – vediamo nell’ecologia una possibilità di sviluppo umano integrale. Li aiutiamo ad aprire nuove attività e abbiamo lanciato numerose giornate di pulizia e riforestazione della zona delle mangrovie, con la partecipazione di circa 400 giovani. Ormai ci troviamo periodicamente per pulire e sensibilizzare al tema l’intera comunità. L’attività è iniziata con i giovani, ma adesso vogliamo coinvolgere tutti».

granchio3 ant thumbnailIl Ministero per la Salvaguardia dell’Ambiente in Ecuador ha saputo di quest’attività di preservazione delle mangrovie, e adesso collabora con Sunrise +, insieme ad altre 4 ONG.

Sono stati proprio i giovani ad indicare come avrebbero voluto progettare Sunrise +. Attraverso la metodologia del 6X1. 6 step per 1 obiettivo. Osservare il contesto e le problematiche; pensare a possibili soluzioni; coinvolgere; agire; valutare l’operato; celebrare. Tutto questo per perseguire la pace. 

«Siamo molto contenti – conclude Sirangelo – il nostro obiettivo è essere al fianco della popolazione. Oggi sono soprattutto i giovani a chiederci aiuto, e noi cerchiamo di esserci per e con loro. Amano la loro terra, ma spesso sono costretti a lasciarla. Vogliamo aiutarli a rimanere, trovando nuove opportunità, proprio a partire dal preservare le ricchezze naturali. Grazie a loro si sta innescando un cambiamento di mentalità per la preservazione del nostro Pianeta, la nostra casa comune».

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