Di fronte all'emergenza delle persone sfollate internamente, l'hub EoC-iin del Cameroon ha intrapreso azioni concrete per restituire speranza
di Godric Mbunya for Association Aecac
Sulla scia dell'attuale crisi sociopolitica che affligge le due regioni anglofone del Camerun, le attività in queste regioni sono state gravemente paralizzate e le persone sono state costrette a sfollare. Secondo il rapporto UNICEF, nel maggio 2018 erano 160.000 gli sfollati interni (IDP) nelle due regioni in cui si vive in condizioni molto difficili. Oggi il numero è sicuramente più consistente e si ritiene che quasi 500.000 persone siano state sfollate.
La maggior parte degli sfollati interni ha abbandonato i propri mezzi di sussistenza per Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.cercare sicurezza e rifugio in città come Dschang, Douala, Bafoussam e Yaounde; alcuni vivono con altri membri della famiglia, altri vivono da soli e sono costretti alle difficoltà e alla povertà più estreme. Le famiglie di 5 persone ospitano oggi più di 15 persone che vivono in una o due stanze. Per tentare di dare un sollievo a queste persone, in alcune città l'Hub Eoc-iin ha avviato un progetto di formazione e potenziamento degli sfollati interni. La formazione, partita a gennaio 2019, coinvolgerà il maggior numero possibile di sfollati interni. Al termine del processo di formazione, gli sfollati interni saranno in grado di provvedere a se stessi e alle loro famiglie.
La prima sessione di formazione è stata lanciata sabato 12 gennaio 2019. Si prevede che la formazione sarà in grado di fornire i mezzi di sostentamento per le prime 50 persone di Yaounde. L'idea di formare gli sfollati interni è stata accolta con molta euforia. La sessione è stata caratterizzata dalla puntualità e dalla preparazione dei partecipanti alla formazione giornaliera. Alcuni di loro sono venuti con la mente concentrata su ciò che volevano fare. Uno dei partecipanti, Anamecha Nicolas ha condiviso: "Non sono in grado di scrivere bene e spero che la formazione non comporti così tanto scrivere. Tutto quello che voglio è fare le scarpe".
Alcuni dei formatori presenti sono giovani imprenditori incubati tramite il pregetto EoC-IIN: Tiku Martin dell'organizzazione ROBOGA che contribuirà come motivatore ai tirocinanti; Nchotu Milliycent Ngwe, una formatrice nell'ambito della manifattura di scarpe che fa uso di perline e altri prodotti correlati; Kadia Suzanne, che ha insegnato a produrre cappelli, sciarpe e ponci; Fabian Asong, che ha formato le persone alla produzione di sapone.
Anche Steve Azeumo, Nkeng Nkafu Simon e Melanie Njounou, imprenditori EdC, erano presenti per incoraggiare i tirocinanti. La loro presenza intendeva rafforzare l' adesione alla Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.spiritualità della fraternità universale. Hanno sottolineato che aiutare gli sfollati interni non è solo un dovere umanitario, ma anche un'esigenza morale e religiosa di noi cristiani, aiutare chi ha bisogno nella nostra comunità in ogni modo possibile. Hanno fatto capire ai presenti i motivi per cui dovranno restituire parte dei servizi che hanno ricevuto alle loro comunità, perchè questo aiuto arrivi a più persone possibili. Inoltre, tutti i tirocinanti dovranno piantare un albero nei vari quartieri in cui vivono. Questo è un piccolo modo per loro di restituire all'umanità, curando il loro ambiente.
Gli imprenditori Eoc-iin, la comunità dei Focolari, l'organizzazione Roboga, l'associazione LECUDO, il Fon di Fontem e altre persone di buona volonta dovranno continuare a sostenere gli sfollati, perché responsabilizzarli riaccende le loro speranze per il futuro e garantisce che possano ritrovare un loro equilibrio emotivo dopo il trauma che hanno subito.
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