Quattro incontri online il giovedì sera dal 30 novembre per ritrovare le ragioni della speranza e dell’attesa.
ESPERAR. C’è un tempo per la pace e un tempo per la pace.
Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della Terra e un’economia di pace. Ed è proprio l’impegno per la pace che i giovani e le giovani di Economy of Francesco (EoF) hanno messo al centro dell’iniziativa organizzata in occasione dell’avvento 2023 dal titolo Esperar. C’è un tempo per la pace e un tempo per la pace, dal 30 novembre per quattro appuntamenti online, tutti i giovedì di avvento, alle 9.00 pm (CET).
«Essere economisti e imprenditori “di Francesco” significa essere necessariamente donne e uomini di pace: non darsi pace per la pace». Sono le parole di Papa Francesco in occasione del IV EoF Global Gathering dello scorso 6 ottobre. In questo tempo di smarrimento e in quest’ora buia del mondo, i giovani economisti e imprenditori, coinvolti in centinaia di attività e progetti in tutto il mondo, hanno deciso di dedicare quattro incontri alla riflessione e all’ascolto, in occasione dell’Avvento, un tempo di attesa e di speranza, per tutti. Un esercizio collettivo per ri-trovare il senso profondo e le vere ragioni per sperare, sognare e impegnarsi per un mondo nuovo, e per reimparare insieme quella speranza – civile, sociale, politica – che dà coraggio, senso e direzione all’agire umano. “È questa speranza che oggi dobbiamo esercitare quotidianamente e riaccendere, soprattutto insieme, per ripartire nella politica, nei mercati, nelle imprese, che non possono restare luoghi di-sperati “– raccontano gli organizzatori. “Occorre aumentare gli atti e gli esercizi virtuosi di speranza, che vanno raccontati l’un l’altro e amplificati dai media, perché la speranza è contagiosa, più dello scoraggiamento e della disperazione civile”.
Un percorso, dunque, fra riflessioni, arte, musica e spazi di dialogo anche per ritrovare quell’altra forma di speranza, quella che non si raggiunge con l’esercizio e con l’impegno, perché è, semplicemente, dono e gratuità. “Questa speranza non può essere né calcolata né prevista, ma attesa e desiderata. C’è, infatti – ricordano i giovani – un legame profondo tra speranza e attesa, come lascia intendere il verbo esperar della lingua spagnola e portoghese nel suo duplice significato di sperare e attendere. Non siamo noi a generare questa speranza, è un dono e come tale non ci può essere rubato da nessuna tristezza e disperazione del presente”.
E proprio alla luce della speranza e dell’attesa si articoleranno i quattro incontri costruiti a partire da quattro riflessioni-temi che arriveranno da altrettanti luoghi significativi. Il primo tema è stato affidato all’economista Luigino Bruni che dal Santuario del Presepio di Greccio proporrà La speranza non vana nella terra del non-ancora. Da Florianópolis il secondo appuntamento a cura del brasiliano Padre Vilson Groh, dedicato al tema I poveri saranno sempre con voi (Mc 14). Direttamente da Betlemme, Fadi Kattan, economista, e il Caritas Baby Hospital testimonieranno cosa significa Non darsi pace per la pace. E infine da Piazza San Pietro che da tempo ospita il monumento al Migrante “Angel Unwares” Amaya Valcarcel, del Jesuit Refugee Service, proporrà una riflessione a partire da Mt 25: Ero straniero e mi avete accolto.I quattro incontri, aperti a tutti, si svolgeranno su piattaforma digitale, in più lingue.
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