#EoF: le storie - Ricercatrice di psicologia clinica, classe 1990, dottoranda alla Inland Norway University, ha viaggiato in treno e bus, da Oslo fino ad Assisi, per partecipare alla summer school di EoF
di Angela Napoletano
pubblicato su Avvenire l' 11/009/2021
Cosa ci fa una ricercatrice di psicologia clinica tra 35 giovani economisti a parlare di bene comune? Maria Jordet, classe 1990, dottoranda alla Inland Norway University, ha viaggiato in treno e bus, da Oslo fino ad Assisi, per partecipare alla summer school di “The Economy of Francesco” (EoF), il laboratorio internazionale di idee ed esperienze in cui novelli imprenditori e accademici discutono, come più volte sollecitato da papa Francesco, soluzioni per un’economia più «sostenibile, inclusiva e attenta agli ultimi».
«Lo studio della mente e dei comportamenti - spiega la ragazza - è finalizzato a migliorare la consapevolezza di ciò che rende una vita davvero sana e felice. Lo stesso fanno gli economisti». Pertanto, nessun dubbio: «sono nel posto giusto », sintetizza con un sorriso. «Quando per la prima volta, più di un anno fa, ho letto dell’iniziativa – racconta – ho subito sentito che dovevo esserci, che alla chiamata del Santo Padre avrei dovuto rispondere anch’io». Così è stato. Dopo mesi di incontri limitati alla discussione online dalla pandemia di Covid-19, a fine estate la giovane si è unita alla grande famiglia di EoF «finalmente in presenza».
È poco più che trentenne ma il bagaglio di cultura ed esperienza con cui è arrivata in Umbria non è leggero. È stata in Kenya due volte, al seguito delle suore Missionarie della Carità, per un progetto di volontariato ma conosce bene anche il Bangladesh dove ha realizzato una ricerca su come musica e canti della tradizione locale possono favorire il benessere psico-fisico dei bambini bengalesi. «La prima volta che sono partita, era il 2014, rimasi colpita – ricorda – da come gli antichi stornelli, quelli che oggi rischiano di scomparire perché nessuno si preoccupa di tramandarli, riuscissero a nutrire la forza e il coraggio di quei piccoli, maschi e femmine, di diversa estrazione sociale». È lì, a Dhaka, che la ricercatrice ebbe l’intuizione diventata poi oggetto del suo dottorato: «ciò che sana le ferite psicologiche dell’uomo – sottolinea – è qualcosa di diverso dalla mera ricchezza o dallo status sociale ».
La felicità più profonda giace altrove. Per esempio, dice, «nelle relazioni » che, come nel caso dei bambini bengalesi, riconnettono l’uomo al proprio passato o, come dimostrano i risultati di un altro suo progetto sull’ecologia e il dolore dei sentimenti inespressi, «all’ambiente naturale da cui per vari motivi si viene allontanati». Nasce da quest’esperienza scientifica, oltre che personale, la visione del mondo che Maria ha condiviso con la community di EoF, prima nel gruppo di lavoro online su «stili di vita e benessere », poi alla formazione di inizio settembre.
A nutrire la freschezza e la curiosità della norvegese è anche la sua recente adesione al cattolicesimo. «Sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana – spiega – ma mi sono avvicinata alla Chiesa di Roma solo qualche anno fa attraverso un processo di discernimento che ho pian piano intrapreso con l’aiuto generoso di un frate domenicano ». La spinta finale verso il cattolicesimo, aggiunge, «è arrivata con l’elezione di papa Bergoglio che, sin dal primo momento, è riuscito a parlare con forza al mio cuore, anche solo con i suoi gesti». Maria sottolinea quasi con sorpresa la concretezza del francescanesimo emersa durante le lezioni e i seminari dell’iniziativa EoF. «Nonostante il mio dottorato sia molto radicato nella realtà, ho sempre temuto – confessa – l’astrattezza della ricerca accademica, ma quest’esperienza mi ha aiutato a capire come rafforzare la consistenza tangibile dei miei studi e come indirizzarli verso altri temi dalla portata pratica come quello della giustizia». È anche per questo che spera di poter continuare a frequentare «gli amici di Assisi» ancora a lungo. Il ritorno a casa e al lavoro di tutti i giorni, a Oslo, è ormai prossimo ma l’entusiasmo della giovane psicologa con la passione per il nuoto e la scrittura è tale da farle credere che l’avventura di EoF «sia appena cominciata».