Ritrovarsi e ripartire insieme: questo l’obiettivo del meeting online dell’Edc italiana che si è tenuto sabato 15 aprile, con il titolo:
«L'EdC in Italia oggi: la strada percorsa, il presente e le prospettive in un viaggio fra idee ed esperienze italiane»
di A.G.
Emozione e gioia del ritrovarsi hanno espresso Ornella Seca e Luca Guandalini della Segreteria dell’Edc Italia aprendo l’incontro e introducendo quello che è stato un vero e proprio viaggio nella realtà dell’Economia di Comunione italiana. Una occasione per dirsi chi siamo, quale strada abbiamo percorso fino ad oggi e quali sono le prospettive per il futuro.
Dopo una carrellata di saluti, un paio anche dall’estero, Ornella e Luca hanno stimolato e coordinato gli interventi dei principali attori del “Sistema Edc Italia”. Tutti gli intervenuti, Stefano Comazzi per AMU - Azione per un Mondo Unito, Livio Bertola e Albina Ambrogio per AIPEC - Associazione Italiana Imprenditori per un'Economia di Comunione, Benedetto Gui per Istituto Universitario Sophia, Rebeca Gomez per il Polo Lionello Bonfanti, Virginio Grillo per l'Associazione Lionello Bonfanti e molti altri, hanno colto l'occasione innanzitutto per trovarsi, raccontare qualcosa della propria realtà e interrogarsi sul cammino degli ultimi anni e sul futuro.
Dalle parole di tutti è emerso chiaro che se EdC nacque in Brasile nel 1991 dallo stupore di Chiara Lubich davanti a realtà di povertà estrema, essa si è sviluppata nel tempo andando oltre un semplice moto dell'animo e trovando da un lato dignità scientifica e dall'altro imprenditori disposti a credere in qualcosa di mai vissuto prima.
Gli interventi sono stati l'occasione per raccontarsi esperienze, condividere ricordi ma soprattutto per guardare avanti chiedendosi chi sono oggi gli imprenditori di Comunione e chi potranno essere.
Dalla suggestiva immagine della staffetta ripresa da un intervento di Luigino Bruni per il trentennale del 2022, ci si è chiesti come si possa passare il testimone non troppo presto ma neanche troppo tardi.
Io che scrivo conosco l'EdC per averne letto in questi anni su Città Nuova ma aver potuto ascoltare e vedere, seppur coi limiti dell'incontro on line, mi ha trasmesso la passione di tanti che hanno cambiato la propria vita spinti da un ideale ma soprattutto dallo sperimentare ogni giorno che è possibile vivere l'attività d'impresa mettendo in comunione utili ma soprattutto forze e creatività.
Una attività che non si sottrae alla competizione sul mercato ma che trova in esso un luogo di reciproca conoscenza. Non sono mancati infatti racconti di attività che si sono sviluppate da incontri fortuiti dove l'impegno comune non è stato un caso.
L'EdC, non è dare o avere gratis ma il donare qualcosa che va al di là di ciò che si condivide per statuto, dare una parte di sé che non si spenderebbe se dietro un macchinario, nel trillare della sveglia di primo mattino non si vedesse l'altro.
E allora anche le domande sul futuro che pur sono emerse dall' incontro, non hanno avuto un tono ansioso ma portano dentro la sollecitudine di proseguire il cammino.
E la domanda: cosa siamo e cosa saremo non lascia ripiegati su se stessi ma diventa semplice in senso etimologico, senza pieghe. Una domanda la cui risposta, come ricordava sempre Luigino Bruni, trova risposta solo nell'altro, quell' altro a cui si guarda, quell' altro che non è mai uguale perché cresce e cambia nel tempo e nel vivere un rapporto.
Quell'altro che ci dice chi siamo.
L'incontro si può rivedere a questo link: https://www.edc-online.org/it/italiano/news/varie/18559-edc-italia-il-15-aprile-2023-meeting-online.html