Terzo settore

Luigino Bruni è uno dei firmatari della lettera aperta alla premier Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato Fontana e La Russa promossa dal Terzo settore che chiede un incontro con il governo: occorre riportare l'attenzione ai poveri, i fragili, i carcerati, le persone con problemi mentali, i volontari del Servizio civile, ed alle Ong che soccorrono i migranti

di Sara Fornaro

pubblicato su Città Nuova il 21/01/2023

«C’è bisogno di dar voce a chi non ha voce. Serve una nuova alleanza per il Welfare». Lo afferma Luigino Bruni, economista e coordinatore di Economy of Francesco, uno dei firmatari della lettera aperta rivolta alla premier Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

Il mondo dell’economia sociale andrà avanti se saprà andare indietro, come nel gioco del rugby. Perché le radici non sono il passato, ma il presente e il futuro. Dal magazine Vita di novembre intitolato "Serve ancora il Terzo settore?"

di Luigino Bruni

pubblicato su Vitail 26/12/2019

Nell’economia sociale i posti di lavoro sono un effetto dell’acqua pulita. Quando ci sono gli ideali, quando ci sono le motivazioni giuste, i posti di lavoro arrivano, come arrivano le trote nell’acqua chiara dei fiumi. Per capire questo rapporto fra lavoro e vocazione (l’acqua pulita), nello specifico del nostro Paese, dobbiamo però smarcarci dalla contrapposizione - sorta, in un contesto anglosassone, dalla teoria dei due regni di Martin Lutero – che esista un mondo ”for” e un mondo “non” profit. Non è la storia italiana, che è una grande storia, fatta da piccole e medie imprese. La distinzione profit e non profit non coglie infatti il modello italiano d’impresa, un modello nato da un sistema molto più meticcio che viene dalla grande tradizione dell’economia civile. Il modello italiano è dunque un modello meticcio. Lo è tanto nel cosiddetto non profit, quanto in ciò che sembrerebbe unicamente for profit: per questo è facile accorgersi che c’è molta più vicinanza tra un’impresa artigiana (una Srl che ha dieci dipendenti) e una cooperativa, che non fra quell’impresa artigiana e una multinazionale. Il nostro “non profit” è fatto da soggetti di territorio, legati alla storia e tanto la cooperativa, quanto l’impresa artigiana lo sono. Nel sistema italiano anche le imprese che sulla carta sarebbero for profit hanno altri moventi oltre al profitto. Il lavoro e il senso del lavoro va cercato in questo modello meticcio, più che in sterili contrapposizioni.

Image

SFOGLIA L'ARCHIVIO

Lingua: ITALIANO

Filtro Categorie Archivio

Seguici su:

Rapporto Edc 2018

Rapporto Edc 2018

SCARICA I DOCUMENTI

SCARICA I DOCUMENTI

L’economia del dare

L’economia del dare

Chiara Lubich

"A differenza dell' economia consumista, basata su una cultura dell'avere, l'economia di comunione è l'economia del dare..."

Le strisce di Formy!

Le strisce di Formy!

Conosci la mascotte del sito Edc?

Il dado per le aziende!

Il dado per le aziende!

La nuova rivoluzione per la piccola azienda.
Scarica la APP per Android!

Chi è online

Abbiamo 739 visitatori e nessun utente online

© 2008 - 2024 Economia di Comunione (EdC) - Movimento dei Focolari
creative commons Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons . Progetto grafico: Marco Riccardi - edc@marcoriccardi.it

Please publish modules in offcanvas position.