A rinascere si impara

A rinascere si impara/9 - Le comunità carismatiche hanno senso finché il vangelo prende un tono e una veste diversi da quelli degli altri ‘fiori’ del giardino della Chiesa e dell’umanità

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 03/10/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 5/2024

L’episodio biblico del vitello d’oro alle pendici del monte Sinai, ha qualcosa di importante da dire anche alle comunità carismatiche nella fase che segue la scomparsa dei fondatori. Il suo messaggio principale riguarda la riduzione della complessità del carisma originario in qualcosa di più gestibile, semplice, ordinario. Il Dio-YHWH che si era rivelato a Mosè non si vedeva, non si toccava, non appagava i sensi, lo udivano solo i profeti: «E c’era soltanto una voce» (Dt 4,11). Tutti gli altri popoli avevano dèi semplici, statue che tutti vedevano e capivano. Il Dio di Israele era diverso, astratto, altissimo: il popolo non riuscì a restare a quell’altezza e fabbricò il vitello, un dio visibile e semplice, un dio della fertilità (toro) per diventare un popolo come tutti gli altri. Mosè era assente, e in quella assenza il popolo ridusse YHWH a vitello.

A rinascere si impara/4 - Come mantenere vive e fresche le comunità carismatiche, nella generazione successiva a quella dei fondatori

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 30/04/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 12/2023

Le comunità vivono dentro una tensione dinamica tra il “dentro” e il “fuori”. Senza una certa intimità collettiva fatta di relazione dense, forti, calde, non si crea nessuna comunità. Quindi la forza centripeta che spinge tutti verso un’unica anima è essenziale per generare vita comunitaria vera. Queste relazioni forti e intime sono molto amate dai membri delle comunità. Generano una gioia tipica e grandissima: mentre diciamo “noi”, sentiamo risuonare il nostro nome più vero, e mentre diciamo “io”, tutto ci parla di “noi”, al punto da (quasi) non poter più distinguere l’anima individuale da quella collettiva.

A rinascere si impara/2 - I grandi cambiamenti non sempre avvengono a piccoli passi, e la necessità di procedere per gradi non deve diventare di ostacolo all'intraprendere iniziative urgenti

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 24/01/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 10/2023

Abbiamo da poco ricordato i sessant’anni dal grande discorso profetico di Martin Luther King, I have a dream, pronunciato a Washington il 28 agosto del 1963. Rimeditando quel discorso mi ha colpito un passaggio: «Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che si trangugi il tranquillante del gradualismo». Era molto critico del gradualismo, dell’idea, molto radicata, che i grandi cambiamenti non possono avvenire subito perché la grande complessità della realtà da cambiare richiede un processo graduale e una politica dei piccoli passi. Il gradualismo trova molto consenso, perché sottolinea un valore vero, quello dell’inclusione, della necessità di coinvolgere i vari protagonisti che hanno un ruolo nella creazione dei problemi e quindi anche nella loro soluzione. Da qui i grandi processi di consultazione della base, dei questionari, delle molte commissioni per garantire la sinodalità dell’intero processo di cambiamento.

A rinascere si impara/11 - Bisogna tornare a vivere con passione la quotidianità per riappropriarsi delle proprie inclinazioni e libertà.

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 07/12/2024 - Dalla rivista Città Nuova n.7/2024

Desiderio è diventata una parola del nostro tempo. E si capisce, perché è una parola prima della vita. Lo è sempre, ma in modo speciale e diverso quando il desiderio si svolge all’interno di una vocazione e di una comunità spirituale, quando si ha a che fare con persone che spendono la propria vita per ideali grandi. In queste esperienze il primo dono che fa chi inizia un cammino spirituale è il dono dei propri desideri. Liberamente egli sceglie di investire tutto nella nuova Promessa. Non vive la sua risposta come sacrificio, né, tantomeno, come perdita.

A rinascere si impara/7 - Un tempo decisivo e fondamentale per ogni resurrezione di una comunità carismatica.

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 12/08/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 3/2024

Le comunità carismatiche riescono a continuare a vivere dopo la morte del fondatore (che è anche morte mistica del primo corpo) se arriva una vera resurrezione.

A rinascere si impara/8 - Le quattro tendenze che possono prendere gli appartenenti a una comunità o un movimento religioso dopo la morte del fondatore.

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 07/09/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 4/2024

Quando una comunità o un movimento spirituale passa dalla prima generazione dei fondatori a quella successiva, questo passaggio decisivo assume varie forme nelle persone che ne fanno parte. In genere, sono (almeno) 4 le principali tendenze, presenti in gradi diversi nelle persone, e a volte anche nella stessa persona.

A rinascere si impara/10 - La spensieratezza e vitalità della giovinezza, anche nell'ambito dei movimenti e carismi, deve crescere ed evolvere in una maturità spirituale. Non è automatico, né semplice.

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 11/11/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 6/2024

Diventare adulti è sempre un processo complicato e dall’esisto incerto. Ma se da giovani si è vissuta una grande esperienza spirituale e ideale, la complicazione e l’incertezza aumentano.

A rinascere si impara/6 - Comunità e movimenti, tra le parole dei fondatori e la voce dei nuovi profeti.

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 11/07/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 2/2024

Nelle comunità spirituali e nei movimenti carismatici (cioè che nascono da un carisma, religioso o laico) è importante la forma che assume l’esercizio della propria storia, della memoria, del ricordare. Il discernimento più prezioso e difficile non riguarda gli episodi negativi o le parole piccole del passato: l’arte cruciale è saper utilizzare le parole vere, gli episodi fondanti della storia di una comunità, incluse le parole grandi dei fondatori e dei primi testimoni amatissimi e venerati.

A rinascere si impara/1 - Perché molte riforme di comunità partono coi migliori auspici e poi si bloccano?

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 20/12/2023 - Dalla rivista Città Nuova n. 9/2023

L’arte più preziosa e rara da imparare quando si inizia una riforma di una comunità, è riuscire ad arrivare fino in fondo al processo. La prima fase di una riforma è quasi sempre accompagnata da consensi, incoraggiamenti e applausi, perché, in genere, i movimenti e le comunità iniziano le riforme troppo tardi, quando ormai è evidente (quasi) a tutti che bisogna cambiare molto per non morire; e così il nuovo governo che pone mano a questo lavoro riformatore è salutato come si saluta un salvatore. In pochi sono coscienti che quella riforma necessaria era da fare molti anni prima, quando ancora i sintomi della malattia collettiva erano quasi invisibili e tutto parlava di salute e di successo.

A rinascere si impara/5 - Con gli anni tante cose cambiano, anche all'interno delle comunità religiose e dei movimenti spirituali. Guardare al passato non sempre è la strada giusta per superare le crisi dei nuovi tempi

di Luigino Bruni

pubblicato su Città Nuova il 13/06/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 1/2024

Nella vita delle comunità e dei movimenti spirituali, indovinare il giusto rapporto col passato gioca un ruolo decisivo, soprattutto nei momenti di grande cambiamento e quindi di crisi, quando non è affatto ovvio come far sì che il carisma continui la sua corsa, e quali forme assumerà affinché la continuazione sia buona, porti sviluppo e vita.

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