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Da 18 anni sul mercato, un fallimento e diverse re-invenzioni dell'azienda alle spalle,  Jussara Gomes ha capito immediatamente che la pandemia la spingeva a nuove iniziative per tenere viva la sua azienda Gicalli, a Rio de Janeiro.

pubblicato su Anpecom il 03/04/2020

Gicalli è un'azienda che produce borse, zaini, nécessaires, valigie e regali personalizzati.

Jussara Gomes, proprietaria dell'azienda, ha immediatamente capito che la crisi del coronavirus la spingeva ad una reazione repentina e a nuove azioni per tenere viva Gicalli, azienda che opera nelle campagne di Rio de Janeiro, nella città di Bom Jesus do Itabapoana.

La sua azione è stata motivata principalmente dalla volontà: la volontà di aiutare gli altri. All'inizio della pandemia, la imprenditrice ha allontanato i dipendenti più anziani e vulnerabili, ma ha sentito il bisogno di fare qualcosa di più per la città. Gomes ha notato che la polizia, i religiosi e gli altri funzionari pubblici lavoravano senza mascherine. Così ha convocato quattro dipendenti e ha proposto loro di produrre mascherine da donare, dicendo loro: «Qui possiamo fare la differenza».

La produzione è iniziata immediatamente e il dono delle mascherine è stato molto gradito. E con sorpresa dell' imprenditrice, questo gesto ha suscitato un notevole interesse nella città. Diverse catene di farmacie hanno cominciato ad ordinare il prodotto. In una prima spedizione sono state vendute più di 20.000 mascherine. «Nei prossimi giorni, dovremmo arrivare a 50.000», diceva Jussara a inizio aprile. E continuava: «Il mio e-commerce non era molto attivo, ma di fronte alla crisi abbiamo deciso di promuovere le mascherine e ne abbiamo vendute altre 6 mila in una volta sola».

Pensare al prossimo

Gicalli è un'azienda di Economia di Comunione: per l'imprenditore questo significa prima di tutto pensare al prossimo, sia esso cliente, fornitore o dipendente. La cultura EdC è ciò che guida il modo di vivere in azienda. Ogni giorno, per esempio, prima di entrare la fabbrica, i 16 dipendenti si riuniscono per un momento ecumenico di preghiera e di riflessione sul Vangelo. L'azienda mantiene anche una rete di 25 donne prestatrici di servizi che vivono nella zona rurale di Bom Jesus e lavorano dalle loro case.

«Abbiamo molte donne che vivono in campagna e non hanno altra fonte di reddito se non quella del marito. Così, ho proposto loro di fornire un servizio all'azienda: noi inviamo il materiale e loro cuciono e producono borse e regali per la nostra azienda».

Ora, di fronte alla crisi, Gomes cerca di mantenere alta l'autostima dei dipendenti. A chi è a casa invia quotidianamente messaggi di incoraggiamento e di conforto attraverso il cellulare. Con quelli che continuano a lavorare in fabbrica, condivide la sua buona energia e la sua viva fede. «Cari, oggi mi sono svegliata molto felice. Ho solo l'oggi per vivere, il domani appartiene a Dio», ha detto ai dipendenti in uno di quei giorni.

Ma i tempi non sono facili per l'azienda. Sei anni fa, Gicalli è fallita e proprio quell'anno, Gomes è riuscita a finalmente bilanciare i conti dell'azienda e lanciare il proprio marchio. Senza però rinnegare se stessa, dice di aver rinegoziato con i fornitori e aggiunge sempre la sua fede agli affari.

Qualche mese fa l'imprenditrice partecipando ad un webinar di Economia di Comunione, ha conosciuto un imprenditore esperto della sua regione e i due hanno potuto scambiarsi esperienze commerciali e aiuto reciproco. E così, Gicalli continua a reinventarsi.