Ritratti di imprenditore
- Antonella Ferrucci
- Visite: 884
#FlashesofLife&Roots - Intervista a Rodolfo Leibholz
Parte oggi una serie di video interviste agli imprenditori "pionieri" dell'Economia di Comunione che abbiamo intitolato «Flashes of Life & Roots». Protagonista della prima intervista è l'imprenditore brasiliano Rodolfo Leibholz
Quale è lo scopo del progetto Flashes of Life & Roots? Se abbiamo cercato deciso di intervistare una serie di imprenditori "pionieri di Edc" è per raccogliere le "perle preziose" contenute nelle esperienze di quelle persone che, in diverse parti del mondo e in diversi contesti culturali, hanno risposto in modo radicale a una vocazione comune: quella di dare vita -con la propria vita- all'Economia di Comunione.
Le storie dei pionieri sono frutti dello stesso albero, nutriti dalle stesse radici... Conoscere le loro storie ci permette di assaporare quanto diverse possano essere le espressioni della stessa vita, con forme diverse ma un aroma comune. L'intento di questa serie di interviste è quindi quello di nutrire e incoraggiare coloro che, nel presente e nel futuro, si sentono chiamati a mettere in pratica l'Economia di Comunione con la propria vita. Vale a dire, frutti che diventano semi per generare nuova vita nelle sue molteplici espressioni.
Il primo protagonista della nostra serie di interviste è Rodolfo Leibholz, brasiliano di origine tedesca; con il fratello Henrique nel 1971 ha preso in mano l'azienda che il padre aveva fondato nel 1966. Nel suo racconto emergono le domande che si è posto sul senso del suo lavoro e le risposte che nel corso della sua lunga pratica impenditoriale si è dato, con la vita.
Nel 1976, per me e mio fratello si pose una grande domanda: cosa volevamo dalla vita? Volevamo continuare a far crescere l'azienda all'interno delle regole del capitalismo, che è il sistema in vigore qui in Brasile? E come avremmo fatto? Ci siamo resi conto che se avessimo venduto l'azienda in quel momento, avrebbe fruttato abbastanza denaro sia a lui che a me che alle nostre famiglie, che non avremmo più dovuto lavorare. E allora quello che volevamo era l'indipendenza finanziaria, o c'era qualcosa di più? Sono nate poi diverse riflessioni - nate a mio avviso da una vocazione, da una chiamata interiore, che noi abbiamo chiamato scopo interiore, e questo scopo interiore era molto legato all'interruzione di un'inconsapevolezza collettiva che vedevamo nel mondo.
... Viene da chiedersi perché le guerre accadono? Le guerre anche oggi accadono a causa di un'inconsapevolezza collettiva che sempre esiste nel mondo. Quindi, il nostro scopo interiore era quello di interrompere questa inconsapevolezza collettiva, facendo della nostra azienda non solo uno strumento di produzione o di generazione di beni, ma uno strumento che provocasse consapevolezza in questo mondo economico in cui viviamo - questa è un po' la nostra storia.