Si è svolta la sera del 5 febbraio presso il Teatro Baretti di Mondovì, in una sala gremita, una serata sull'Economia Civile promossa dall'Istituto G.Baruffi in collaborazione con AIPEC e Scuola di Economia Civile, che ha visto coinvolte scuole, imprenditori del territorio e un pubblico molto attento. Il racconto di una insegnante protagonista con i suoi ragazzi della genesi di questo evento.
di Franca Danni
Il 5 febbraio 2025 sera abbiamo visto a Mondovì in una sala Baretti gremita- e nelle oltre 400 visualizzazioni dello streaming - come l’economia oggi ha senso se è capace di mettere insieme pensiero e azione, coraggio e volontà, capacità e immaginazione.
Manager di imprese, dirigenti di cooperative, insegnanti, dirigenti di istituzioni pubbliche e giovani studiosi si misurano - nella stessa aula - con le grandi sfide del nostro tempo: la sostenibilità, l’impatto delle attività economiche, la finanza, la riorganizzazione aziendale, i grandi temi del welfare.
Tutto parte da un’esperienza di formazione offerta nell'Istituto G.Baruffi dal professor Vittorio Pelligra della Scuola di Economia Civile a febbraio 2023 alle due classi coinvolte nel torneo Wecoop@Scuola e dal successivo desiderio di approfondire cercando esperienze di Economia civile sul territorio.
Leggiamo in classe la notizia comparsa sul Corriere della sera a fine anno di un monregalese virtuoso, per necessità pensa con la sua impresa ad alloggiare i suoi lavoratori stranieri, precari che non hanno una casa. I ragazzi dicono: “Prof! Ma questa è economia civile! Dobbiamo invitare anche lui all’evento, abbiamo bisogno di belle storie.”
Così nascono le idee, raccogliendo con cura tutto ciò che accade “miracolosamente” intorno, è la Vita che provoca, spinge, suggerisce…Invitiamo il sig. Giuggia e i suoi fratelli, ex allievi del nostro istituto a raccontare il fatto, e spieghiamo le intenzioni del progetto.
Anche la Presidente Nazionale della Fondazione Adriano Olivetti, Cinthia Bianconi, vorrebbe conoscere bene gli obiettivi e gli sviluppi del progetto, potrebbe essere candidato per il Premio Nazionale appena istituito e per cui, magicamente, il bando scuole (ma anche quello imprese) è prorogato al 15 marzo. Cinthia, non potendo partecipare in presenza, rilascerà una preziosa intervista per noi.
Non vogliamo quote rosa! Ma scoprire come ci siano imprenditrici che, magari a fatica, riposizionano obiettivi e finalità dell’azienda di famiglia: cerchiamo Valentina Rossini, una ex allieva! Si unisce alla squadra.
Fondamentale, dal primo momento è l’apporto qualificato dell’associazione AIPEC (Associazione Italiana imprenditori per un’economia di comunione), associazione di imprenditori, professionisti, aziende che fanno rete in Italia - e ora anche all’estero - per dire che l’Economia civile si può realizzare veramente, non è utopia e può cambiare culturalmente il paradigma odierno. Il suo presidente l’imprenditore Livio Bertola, con il figlio Paolo offrono anche la loro coinvolgente esperienza.
Ma chi presenta? La giornalista Zaira, mamma di un nostro allievo, è stata notata perché presenza preziosa fin dal primo istante: aveva intervistato e scritto articoli sul progetto di Economia civile a scuola, teneva i rapporti con gli altri giornalisti senza campanilismi, ma preoccupata di aumentare la consapevolezza in città su grandi temi. E’ pure questa Economia civile.
Apre la serata il monologo di Guglielmo, ex detenuto, attore dellacompagnia Voci erranti di Saluzzo17: un contributo artistico che spiazzerà la sala e introdurrà in modo emozionante e dinamico una serata, evento, festival.
La serata è stata il culmine di un evento più ampio che comprendeva nelle 48 ore incontri con Davide Danni imprenditore, Presidente dell’associazione “Panaté” che offre lavoro ai detenuti di varie carceri e Beatrice Cerrino nelle classi quarte del Baruffi e del Liceo Scientifico Vasco Beccaria Govone per approfondire economia carceraria, funzione rieducativa della pena ed Economia civile. La sua esperienza è stata anche un punto forte della serata.
Tante definizioni abbiamo sentito in questi giorni dell’evento “Fare impresa Fare comunità”: anche la proposta di un politico di farla diventare appuntamento annuale, come un festival monregalese dell’Economia Civile. Un’impresa non cresce se non dalla complicità di ogni attore, dalla comunanza di ideali, dalla partecipazione di una squadra libera da ogni desiderio di ottenere, ma goduta all’idea di poter dare, dare, dare: una speranza, un sogno per cui valga la pena spendersi, faticare, anche arrabbiarsi… e poi gioire.
Questo abbiamo avuto tutti in cuore fin dal primo istante, i nostri ragazzi.
Non sono il futuro- come ci ha ricordato bene il Dirigente del Baruffi- sono il nostro presente di allievi, figli, collaboratori, cittadini.
E' possibile rivedere lo streaming della serata qui