The Economy of Francesco

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#EoF2021 - Lotta alla povertà, istruzione, ecologia: i primi progetti per l’Economia del Papa

L’appello del Papa ai partecipanti a The Economy of Francesco: «Spero che possiate usare i vostri doni per sistemare gli errori del passato e dirigerci verso una economia più solidale, sostenibile, inclusiva»

di Cinzia Arena

pubblicato su Avvenire il 03/10/2021

Un bagaglio di idee, ricerche e progetti concreti per "cambiare il mondo" e sconfiggere le diseguaglianze. Con una rivoluzione che parte dal basso, da quei giovani economisti e imprenditori che due anni e mezzo fa papa Francesco ha chiamato a raccolta per costruire un modello di sviluppo più equo e sostenibile. Una sfida che la pandemia e la conseguente crisi economica ha reso più che mai urgente.

Dopo il primo appuntamento, totalmente in streaming per via della pandemia dello scorso novembre, ieri ad Assisi c’è stata la seconda tappa di questo cammino. In mattinata duecento giovani di uno degli "hub" tematici che si sono confrontati su proposte e processi portati avanti durante quest’anno, nel pomeriggio c’è stato l’incontro ufficiale in collegamento dal Monte Frumentario che si è concluso con il video-messaggio del Papa. Altre quaranta città disseminate in tutti e cinque i continenti – da Montreal a Shangai, da Bogotà a Nairobi – hanno organizzato in contemporanea eventi paralleli. Povertà, finanza, lavoro, ecologia e impresa ma anche spiritualità e fraternità i temi portanti.

Un movimento di pensiero che spazia dalle questioni puramente teoriche, gli studi presentati da quattro giovani ricercatrici nel dibattito con Jeffrey Sachs della Columbia university pioniere dello sviluppo sostenibile e Helen Alford della Pontificia Università San Tommaso di Roma, sulla misurazione del benessere della popolazione o sulle politiche per la decarbonizzazione, ai progetti concreti di aiuto nei paesi in via di sviluppo come l’avvio di corsi di informatica nelle scuole dello Zambia grazie all’impegno di un gruppo di giovani che ha deciso di recarsi nel paese allestire delle aule computer.

«La qualità dello sviluppo dei popoli e della Terra dipende soprattutto dai beni comuni. Dobbiamo cercare nuove vie per rigenerare l’economia nell’epoca post-Covid» ​

Da Nairobi è arrivato un appello dei giovani economisti africani che hanno chiesto "solidarietà" al resto del mondo per costruire un nuovo sviluppo e lasciarsi alle spalle l’eredità della colonizzazione e i mali moderni della corruzione e della distruzione dell’ecosistema, mentre l’hub americano di Detroit ha messo l’accento sull’acuirsi delle ingistizie sociali e ambientali e sul fallimento di un modello dell’economia "dall’alto al basso".

Dall’Italia l’esperienza della cooperativa sociale Sicomoro di Matera impegnata accanto ad anziani, migranti, bambini e disabili in tutta la Basilicata. E il racconto di Said, giovane egiziano arrivato in Italia a 13 anni che adesso è il responsabile del ristorante etico Panecotto.

Non è mancata una presa di posizione in difesa dei diritti delle donne in Afghanistan con la testimonianza da Barcellona di Nadia Ghulam. A discutere con i giovani personalità di fama internazionale: oltre a Sachs e Alford hanno partecipato all’evento Vandana Shiva, Jennifer Nedelsky, Partha Dasgupta, Sabina Alkine e lo scienziato, Stefano Mancuso, direttore del laboratorio di Neurobiologia vegetale di Firenze.

«Il programma di ottobre si è concentrato sui frutti maturati in questi mesi in tutto il mondo. Due anni fa EoF era un annuncio, oggi è una realtà» ha commentato il comitato organizzatore dando appuntamento a tutti tra un anno, per l’incontro, finalmente in presenza, tra i giovani e il Papa. Padre Enzo Fortunato, responsabile della struttura informativa di EoF ha sottolineato come i giovani abbiano messo in pratica con il loro impegno «le parole che un anno fa proprio ad Assisi in piena pandemia Bergoglio volle consegnare all’umanità intera: fratellanza significa affrontare la tempesta insieme senza dimenticare gli ultimi».


 GLI INTERVENTI a cura di Angela Napoletano

PARTHA DASGUPTA, ECONOMISTA INDIANO - «Questo progetto infonde speranza Invertire la rotta è ancora possibile»

Partha Dasgupta«Negli ultimi decenni l’uomo ha depredato l’ecosistema delle sue risorse naturali oltre ogni limite ammissibile mettendo a rischio la disponibilità di beni e servizi necessari alla sua stessa sopravvivenza. La situazione è in gran parte responsabilità delle istituzioni, il cui impegno a invertire la rotta è stato profuso per lo più a parole, senza riuscire a tradursi in azioni concrete. Le generazioni presenti e future soffriranno pesantemente le conseguenze di questo fallimento. La sfida che attende l’umanità negli anni a venire è straordinaria ma la visione emersa su questi temi nell’ambito del progetto Economy of Francesco infonde speranza, racconta che il cambiamento capace di trasformare la realtà attuale è ancora possibile. Più in generale, l’iniziativa che vede lavorare insieme giovani economisti e imprenditori apre a un nuovo nodo di intendere lo studio l’economia. Le soluzioni da loro proposte hanno il potenziale per suscitare reazioni su scala mondiale».

SABINA ALKIRE, ESPERTA DI POVERTÀ - «Una rivoluzione necessaria per aiutare l’umanità a prosperare»

«Lo studio dell’economia tende da tempo a essere estremamente settoriale, specializzato, ma finisce spesso col perdere di vista il senso ultimo della sua funzione e delle sue applicazioni tecnico-matematiche: aiutare l’umanità a Sabina Alkireprosperare, non solo dal punto di vista materiale. L’iniziativa di Economy of Francesco ricolloca i giovani all’interno dell’ampio orizzonte originario delle scienze economiche. Da questa prospettiva si capisce perché è essenziale massimizzare non solo la crescita in termini numerici ma il benessere, la libertà, le opportunità che danno all’uomo la possibilità di affermarsi come individuo e comunità. È questo il motivo che deve portare la tradizionale analisi economica a tenere conto di nuovi indicatori: quelli relativi ad ambiti, come la salute mentale, le relazioni o la spiritualità, che la pandemia di Covid-19 ha contribuito a far emergere come essenziali per la società. È questo il momento di agire: l’economia, oggi, può e deve essere rivoluzionata».

VANDANA SHIVA, L’ATTIVISTA E AMBIENTALISTA - «Proteggere 'l’economia vivente' unico modo per garantisi un futuro»

Vandana Shiva«"È solo dando che si riceve". Il messaggio francescano, più volte ripreso da Papa Bergoglio nei suoi bellissimi discorsi, esprime il senso più profondo dell’economia: il ciclo che lega la produzione di beni necessari al sostentamento all’edificazione della società. Se non c’è lavoro speso nella coltivazione della terra non ci sono frutti da raccogliere; se non ci si adopera per gli altri non si diventa né famiglia né comunità. Principi che l’esperienza dei lockdown vissuti durante la pandemia ha contribuito a mettere a fuoco. Gli esseri umani non sono oggetti da possedere o beni da sfruttare. Su questo si regge peraltro la democrazia che molti, in alcune parti del mondo, si sforzano di costruire o proteggere. Il sistema della cosiddetta 'economia vivente', fondato sui pilastri della sostenibilità, della cooperazione e dell’equità, è l’unico in cui l’umanità possiede ancora una possibilità di sopravvivenza, l’unico in cui in cui potremo continuare a parlare avendo la certezza di essere ascoltati».

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