Si è tenuta oggi giovedì 19 novembre, la prima della tre giorni di The Economy of Francesco, evento internazionale che ha come protagonisti giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo e che si svolge in diretta streaming sul portale francescoeconomy.org. I diversi “Villaggi” hanno presentato online i progetti per una nuova economia a misura d’uomo, ideati nel corso dei mesi di lavoro a distanza.
fonte: ufficio stampa THe Economy of Francesco
La manifestazione si è aperta alle 14 da Assisi, con Listen to the cry of the poorest to transform the earth, video a cura dell'International Movement ATD Fourth World. Nel suo messaggio introduttivo, il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Cardinale Peter Turkson, si è rivolto ai giovani organizzatori: «Piuttosto, avete deciso di costruire una rete globale di giovani leader e portatori di cambiamento nel campo economico, una rete che può "dare un'anima all'economia del futuro". E in risposta alla pandemia, state cercando di aiutare Papa Francesco, la Chiesa e tutto il mondo a uscirne migliori, immaginando e sviluppando un'economia diversa, inclusiva e sostenibile, che possa aiutarci a comportarci come fratelli e sorelle che vivono in una casa comune. Grazie per la vostra speranza e perseveranza».
Sono intervenuti anche alcuni membri del Comitato organizzatore. Il Vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, ha dato il benvenuto ai giovani nella città del Poverello: «Francesco aveva capito che il denaro è solo uno strumento. Come tale, serve a costruire una economia bella, ricca di senso e di dono, che non può escludere nessuno, al contrario deve puntare al bene di tutti e soprattutto degli ultimi». Si è rivolta alle nuove generazioni anche la sindaca di Assisi, Stefania Proietti: «Voi giovani potete considerare, da oggi, Assisi come la vostra Città, la vostra patria, la vostra terra, dove alimentare e sperimentare la nuova economia, garantendo la continuità del processo innescato da Papa Francesco». È intervenuta anche la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo, con un’esortazione ai giovani: «Costruite un sistema economico inclusivo, che non produca più nemmeno una singola vittima, una sola persona messa da parte. Non ci sarà sviluppo o progresso senza prendersi cura dei membri più fragili della società. Voi potete cambiare l'attuale sistema economico».
Gli incontri online hanno visto la partecipazione di importanti relatori internazionali. Ad aprire le conferenze è stato l’economista Jeffrey Sachs, con “Perfecting Joy: three proposals to let life flourish”. Nel corso dell’evento è stata presentata la proposta di un Child Flourish Index, un indice per valutare il benessere dei bambini. Lo stesso prof. Sachs si è detto disponibile a collaborare al progetto: «Il Network per lo Sviluppo Sostenibile che dirigo ha elaborato diversi indici che riguardano la felicità, sulla base di dati e indicatori che riguardano anche il benessere infantile. Abbiamo bisogno di modalità pionieristiche e alcune di queste possono essere molto utili. Ci sono modalità nel mondo interconnesso che ci consentono di ottenere oggi queste informazioni da elaborare per poi proporre soluzioni agli operatori politici».
Nell’incontro “Peace economics and industrial reconversion: a recovery plan for the world” i relatori Raul Caruso, Juan Camilo Cárdenas e Susy Snyder, hanno affrontato i temi della relazione tra economia e pace. In particolare, il Direttore del CESPIC e professore di Economia della Pace all'Università Cattolica del Sacro Cuore, prof. Raul Caruso, ha trattato il delicato tema del rapporto tra interesse pubblico e settore privato nel perseguimento della pace: «Questo aspetto è particolarmente rilevante se guardiamo all’industria militare in cui incentivi privati tendono spesso a collidere con l’interesse della collettività. Esiste poi un ruolo del settore privato nell’allocare le proprie risorse in investimenti che non siano forieri di conflitti ma che siano piuttosto motori di risoluzione degli stessi».
Nel panel “The state of food insecurity”, il Chief Economist della Fao, Maximo Torero, ha affrontato il tema della povertà e delle crisi alimentari in tempo di pandemia: «Già prima dell’arrivo di Covid-19 erano presenti sfide significative, con 690 milioni di persone affamate nel mondo. La pandemia ha esacerbato ancora di più la situazione e aumentato le diseguaglianze».
Il programma di domani, 20 novembre, prevede altri incontri: dalle 14.10 alle 15, "Generativity, Relational Goods and Civil Economy" con Mauro Magatti, Consuelo Corradi e Leonardo Becchetti; dalle 16.40 alle 17.30 "An economy of abundance: how to foster bottom-up development?", con Vandana Shiva e Pauline Effa. Nello stesso orario, "Work & Care: New pillars of work", con Jennifer Nedelsky, Paolo Foglizzo e Francesco Baroni.
Sabato, 21 novembre, dalle 15 alle 15.50, "We are all developing countries", con Kate Raworth e John Perkins. Alle 17.30 la partecipazione “virtuale” di Papa Francesco, con un video messaggio ai giovani partecipanti connessi via web con la Basilica di San Francesco d'Assisi.
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