The Economy of Francesco

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Verso Assisi. «Un'entusiasmante opportunità per tanti giovani»

EoF: le storie - Janet Molina Maturano è una giovane ricercatrice e si occupa di innovazione sostenibile e inclusiva per comunità rurali svantaggiate

di Maria Gaglione

pubblicato su Avvenire il 27/12/2019

Utilizza una metafora efficace, Janet Molina Maturano, per dire cosa si aspetta che sia l’Economy of Francesco: un'entusiasmante opportunità, per tanti giovani, per ricaricare le batterie ispirandosi a vicenda. Janet è una giovane ricercatrice e si occupa di innovazione sostenibile e inclusiva per comunità rurali svantaggiate. Una laurea in Ingegneria e tecnologie ambientali, per tre anni ha lavorato in una compagnia multinazionale nel Project Management e Sostenibilità. Oggi è impegnata in un dottorato di ricerca in Economia e Gestione delle Risorse Naturali alla Ghent University, in Belgio.

«Penso che la maggior parte dei problemi globali abbia le sue radici nella nostra economia “che fa acqua da tutte le parti”. Eppure provare a costruire un’altra economia a volte sembra solo un piccolo sforzo contro un gigante imbattibile. Ho quindi deciso di impegnare anche la mia attività di studiosa per la costruzione di una nuova economia e quando ho saputo dell’incontro di Assisi, ho deciso che avrei partecipato all’evento per dare concretezza a questa speranza». Janet crede nel cambiamento e non ha alcuna intenzione di delegarlo ad altri: «Voglio essere protagonista del cambiamento nell’ambito in cui lavoro: l'Università e la ricerca scientifica. Sto facendo un dottorato di ricerca in Economia agraria su progetti di economia inclusiva, anche in collaborazione con Oxfam e Unione Europea».

Janet Molina MaturanoEoF cropLa ricerca di Janet si inserisce nel contesto degli studi sui modelli innovati constraint-based (letteralmente “basati sui vincoli”) nel settore agricolo. «Le innovazioni constraint-based, a partire dai così detti “approcci frugali” – spiega Janet - hanno attirato un crescente interesse in molte discipline e settori grazie al loro potenziale di promozione dello sviluppo sostenibile, soddisfacendo contemporaneamente le esigenze della fascia socio-economica più ampia e povera della popolazione mondiale (circa 4 miliardi di persone). Negli ultimi due decenni si è verificata un'enorme crescita dei processi di innovazione concepiti in condizioni di scarsità, con particolare attenzione ai mercati emergenti e alle fasce a basso reddito dei paesi in via di sviluppo».

Nel campo della ricerca scientifica, diventa fondamentale studiare la relazione fra sviluppo sostenibile/inclusivo e le nuove tecnologie, analizzandone l’utilizzo da parte delle diverse categorie di attori economici direttamente coinvolti nei processi innovativi non solo come consumatori ma anche e soprattutto come produttori e lavoratori. Lo studio di Janet ha analizzato circa 30 casi di innovazione constraint-based (distinguendo successi e fallimenti) legati al settore agricolo: utilizzo di macchine agricole, sistemi per l'irrigazione, sistemi agricoli alternativi, applicazioni per telefoni cellulari, sistemi di biomassa.

«La nostra analisi ha sottolineato che la creazione di reti di innovazione e l’utilizzo di tecnologie appropriate al contesto rurale, sono elementi chiave nel determinare il successo di un’innovazione». Inoltre l’utilizzo di modelli in grado di misurare l’accettazione di una nuova tecnologia in funzione dell’utilità/facilità d’uso percepita, fornisce un importante strumento di partenza per professionisti e innovatori che ricercano e sviluppano innovazioni sostenibili in campo agricolo in contesti svantaggiati. «Credo che la mia esperienza nel settore delle nuove tecnologie ambientali e il know-how recentemente acquisito sulle innovazioni sostenibili inclusive per i più poveri possano essere elementi utili da mettere in dialogo durante Economy of Francesco – conclude Janet -. Occupandomi di economica agraria, mi sembra sempre più chiaro che la soluzione dei problemi strutturali dell’economia deve conservare un approccio transdisciplinare a partire dal legame stretto fra economica ed ecologia. L'opzione per i più poveri deve trasformarsi nella promozione di nuovi modelli economici dove tutti siano protagonisti attivi dell’innovazione».

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