Selezione avversa

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 14/11/2021

Micheal Spence era un giovane studente di dottorato ad Harvard quando lesse per la prima volta, dietro consiglio di uno dei suoi professori, l'articolo di George Akerlof sulle asimmetrie informative e il mercato dei “lemons”. “Fu elettrizzante - racconta Spence – era un'analisi meravigliosamente chiara e plausibile del funzionamento di un mercato con informazioni incomplete e distribuite in modo asimmetrico”. Fu la lettura di quel singolo studio, assieme ai dubbi che Spence già aveva maturato autonomamente circa le conseguenze dell'informazione incompleta nel mercato del lavoro, a far nascere un nuovo ambito di ricerca, la teoria della segnalazione, per la quale, trent'anni dopo, quel giovane dottorando verrà insignito del premio Nobel per l'economia, assieme allo stesso Akerlof e a Joseph Stiglitz.

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 07/11/2021

La selezione avversa è la tipica forma di inefficienza che si verifica in un mercato o in una organizzazione quando l'informazione è distribuita in maniera asimmetrica tra le parti. Questa inefficienza rappresenta un costo per tutti i soggetti coinvolti, sia per chi non ha accesso alle informazioni, sia per chi, invece, ha le informazioni ma non ha modo di trasmetterle in modo credibile. Il proverbiale oste, infatti, avrebbe tutto l'interesse di farvi sapere quanto è buono il suo vino perché così magari potrebbe farvelo pagare un po' di più, vista la qualità, ma non può. Le sue parole sono “cheap talk”, sono prive di valore probante, non sono informative.

I Commenti de "Il Sole 24 Ore" - Mind the Economy, la serie di articoli di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore

di Vittorio Pelligra

pubblicato su Il Sole 24 ore del 31/10/2021

È il marzo 2015 quando il Ministero della Salute rende noti i risultati di una indagine su «Il fenomeno della medicina difensiva: costi, ragioni, strategie di contrasto». Emerge un quadro sconcertante: «Atteggiamenti di medicina difensiva “positiva” e “negativa” - si legge - sono diffusi in maniera preoccupante tra gli operatori, nel tentativo di minimizzare il rischio di contenziosi legali futuri». Le pratiche di medicina difensiva «positiva» sono tutte quelle attività non tanto orientate alla protezione della salute del paziente ma, piuttosto, alla minimizzazione della probabilità di una causa legale da parte del paziente, o dei suoi congiunti, verso il medico curante. La medicina difensiva «passiva», invece, ha a che fare con tutti quei casi che presentano alti rischi di esiti nefasti e che, per questo, i medici preferiscono non trattare per allontanare da sé l'alto rischio di cause e contenziosi legali.

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