Nella mattinata del 6 aprile, seconda giornata del Forum socio-economico ambientale Amazônia Viva, si è svolto presso il Centro culturale dei popoli dell'Amazzonia un incontro ecumenico e interreligioso
fonte: edc Brasil
Fede e la giustizia climatica hanno a che fare l'una con l'altra e possono lavorare insieme per la fioritura umana e lo sviluppo sostenibile dell'Amazzonia.
L'Economia di Comunione, in partnership con Sistema B, ha organizzato il 5 e 6 aprile a Manaus (AM) il image Forum socio-economico ambientale Amazônia Viva (279 KB) . L'evento si è svolto secondo un modello innovativo, suddiviso in tre momenti: una giornata di immersione nella comunità "ribeirinha" (fluviale) di Arara, sul basso Rio Negro (uno dei fiumi dell'Amazzonia), un incontro tra leader ecumenici e interreligiosi della regione e un momento di "banzeiro" (termine usato in Amazzonia per definire le onde del fiume), un pomeriggio di riflessione e dialogo.
Il Forum era parte del secondo ciclo del progetto Amazônia Viva, sviluppato da edc, in collaborazione con Sistema B Brasil, che insieme cercano di collegare le agende dell'economia, della fede e della giustizia climatica in Amazzonia, sostenendo l'imprenditorialità comunitaria e la prosperità umana nelle comunità fluviali e indigene, nonché generando e diffondendo conoscenza e formazione e informando in modo che tutte le persone possano conoscere l'Amazzonia attraverso gli occhi dei suoi popoli.
Il 5 aprile, il programma si è svolto nella comunità "ribeirinha" (fluviale) di Arara, sul basso Rio Negro. Il gruppo di circa 40 persone provenienti da diverse regioni del Brasile è stato accolto calorosamente dai leader della comunità di Arara. Dopo una deliziosa colazione regionale, è seguito un momento di ascolto della comunità. Hanno parlato della foresta, del Rio Negro e delle loro tradizioni, ma anche delle molte difficoltà che devono affrontare: la mancanza di lavoro, l'inefficienza delle strutture sanitarie e scolastiche pubbliche, l'isolamento dovuto alla siccità e alla pandemia. Ne abbiamo parlato diffusamente qui.
INCONTRO ECUMENICO E INTERRELIGIOSO PER I LEADER
Il giorno successivo, il 6, la mattinata è stata dedicata all'Incontro ecumenico e interreligioso dei leader, svoltosi presso il Centro culturale dei popoli dell'Amazzonia. In questa occasione, persone di diversa provenienza religiosa hanno dialogato su come le diverse prospettive di fede possano ispirare e agire per prendersi cura dell'Amazzonia, senza perdere di vista il profondo rispetto per la cultura dei popoli nativi e tradizionali.
PERCHÉ I LEADER RELIGIOSI?
L'idea di questo momento di interazione è nata dalla consapevolezza che le comunità di fede hanno capillarità, credibilità e influenza, soprattutto tra le persone più vulnerabili, e spesso finiscono per svolgere il ruolo dello Stato in termini di servizi sociali. Maria Clézia Pinto, coordinatrice del Progetto Amazzonia Viva, all'apertura dell'evento ha affermato:
«Il nostro desiderio è promuovere una cultura dell'incontro. Vogliamo far incontrare le persone, accoglierle e ascoltarle. Ci sentiamo agenti di trasformazione, per questo abbiamo proposto questo incontro»
DIALOGO IN GRUPPO
Circa 50 persone hanno partecipato alla mattinata, il cui culmine sono stati i momenti di riflessione personale e di gruppo, guidati da Diego Aguiar e Cristian Varela, rispettivamente coordinatore dell'articolazione per il Segretariato Esecutivo e coordinatore del Centro per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso della Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica (REPAM).
Partendo dalla domanda «In che modo il vostro impegno nella fede vi ha ispirato a promuovere un'economia equa e fraterna con maggiore giustizia climatica?», i vari gruppi sono saliti sul palco per presentare i loro pensieri e le loro idee sul contributo delle comunità di fede.
Molti hanno sottolineato l'importanza della fede come forza propulsiva del senso di comunità, della trasformazione sociale e della cura della "casa comune". C'è anche chi ha affermato che è necessario «riforestare le nostre menti», soprattutto con la formazione e l'informazione, per poter vivere in modo sostenibile in Amazzonia. Il reverendo Iuri Lima, diacono della Chiesa anglicana e membro della Rete ecumenica Amazonizar, ha affermato:
«Cristo è colui che si avvicina alle minoranze, che fa capanna con noi, che ci manda ad essere semi piuttosto che colonizzatori o raccoglitori».
Il Forum socio-economico ambientale Amazonia Viva ha dimostrato che economia, fede e giustizia climatica hanno a che fare l'una con l'altra. Ha concluso Maria Clézia Pinto:
«Queste agende sono profondamente legate da un importante filo conduttore, che è la conservazione della vita in tutte le sue sfere. E ognuna, a suo modo, mira al benessere di tutte le persone».