The Economy of Francesco

0

Imprenditoria al femminile: la sfida del microcredito in Uganda

EoF: le storie - Miriam Nabasirye ha fondato una società che ha aiutato 640 donne ad avviare un’attività autonoma: dal commercio alla pesca al settore tessile

di Maria Gaglione

pubblicato su Avvenire il 10/01/2020

«Partecipare all’Economy of Francesco per costruire un’economia equa e giusta per le donne e le ragazze del mio paese, l’Uganda». Miriam Nabasirye è una imprenditrice impegnata in azioni di contrasto alla povertà: «Nel novembre 2018 ho fondato la Rescue Women Enterprises la cui mission è promuovere l’accesso al microcredito, a fondi di risparmio e all’istruzione per donne e ragazze in situazioni di vulnerabilità».

L’Uganda è un paese bellissimo. Uno dei più poveri del mondo. Le donne sono prive di molti diritti, tra cui quello di possedere la terra, e a molte di loro è negato l’accesso alla vita lavorativa, ai servizi sanitari, all’istruzione. Soprattutto nelle aree rurali dove il basso tasso di scolarizzazione e i matrimoni in giovane età aumentano la vulnerabilità delle donne. Eppure sono loro il fulcro della famiglia, si occupano della casa, dei campi e dell’approvvigionamento dell’acqua. Myriam è convinta che alla base del futuro del suo paese ci siano le donne. Concretezza e armonia, cura e relazioni, creatività, attenzione. Ci racconta l’importanza di garantire alle donne accesso alla formazione e all’imprenditorialità. «Quando ero una giovane impiegata, sentivo continuamente storie di donne e ragazze discriminate, sfruttate e a rischio. Conoscevo il sistema del micro-credito come strumento di accesso ai servizi finanziari per persone in condizioni di povertà ed emarginazione e ne ho sperimentato i benefici per la mia famiglia. Ho creato la Rescue Women Enterprises per promuovere l’emancipazione economica, educativa e sanitaria di donne e di ragazze in difficoltà. La società fornisce micro-credito e servizi di investimento e di risparmio per le imprenditrici nelle aree rurali e semiurbane dell’Uganda per avviare o rafforzare piccole imprese. Da allora, oltre 640 imprenditrici in condizioni di povertà e senza accesso ai finanziamenti tradizionali, sono state aiutate. Sono commercianti, pescatrici, sarte».

Molte donne sono escluse dai servizi finanziari tradizionali a causa della povertà e dell’analfabetismo finanziario, ma anche per la sussistenza di modelli di finanziamento predatori e, più in generale, di un contesto politico e sociale che perpetua un accesso ineguale alle risorse. «Modelli di finanziamento accessibili e una diffusione della cultura del risparmio hanno permesso a queste imprenditrici di gestire le loro attività garantendo redditività e sostenibilità economica. Oggi queste donne possono pagare le tasse scolastiche per i figli, avere una casa decente e pasti regolari, per loro e le loro famiglie».

L’attività della Rescue Women Enterprises è coadiuvata dai progetti della Rescue Women Foundation e del Rescue Women Fund, progetti che hanno portato alla creazione di 9 posti di lavoro, sostenuto direttamente 10 studentesse e liberato due giovani donne dalla prostituzione. «Il nostro programma di sostegno per madri adolescenti ha inoltre supportato 85 giovani madri in condizioni di vulnerabilità, accompagnandole nello sviluppo di piccole attività imprenditoriali».

Parlare con Myriam significa imparare molte cose. Innanzitutto che la lotta alla miseria e all’esclusione per aver successo richiede la politica dei piccoli passi. «Conoscere i problemi reali e affrontarli in modo molto concreto – continua Myriam – significa contribuire allo sviluppo del nostro paese e alla costruzione di un mondo più giusto». A partire dalla formazione, su cui Myriam torna più volte. Una donna istruita è una donna indipendente, capace di prendersi cura di sé, dei propri figli e della comunità. Una donna cui è data la possibilità di contribuire alla crescita di un Paese. «La formazione aiuta le ragazze a lavorare e a prendere decisioni per il futuro. È quindi fondamentale continuare a impegnarsi a più livelli per rimuovere gli ostacoli alla loro istruzione». Quando parla di "donne", Myriam pensa a volti e storie di donne reali, molto spesso giovanissime. Myriam le porterà con sé ad Assisi. Perché l’Economia di Francesco restituisca loro giustizia e speranza, per non lasciarle mai più sole.

Image

SFOGLIA L'ARCHIVIO

Lingua: ITALIANO

Filtro Categorie Archivio

Seguici su:

Rapporto Edc 2018

Rapporto Edc 2018

SCARICA I DOCUMENTI

SCARICA I DOCUMENTI

L’economia del dare

L’economia del dare

Chiara Lubich

"A differenza dell' economia consumista, basata su una cultura dell'avere, l'economia di comunione è l'economia del dare..."

Le strisce di Formy!

Le strisce di Formy!

Conosci la mascotte del sito Edc?

Il dado per le aziende!

Il dado per le aziende!

La nuova rivoluzione per la piccola azienda.
Scarica la APP per Android!

Chi è online

Abbiamo 1241 visitatori e nessun utente online

© 2008 - 2024 Economia di Comunione (EdC) - Movimento dei Focolari
creative commons Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons . Progetto grafico: Marco Riccardi - edc@marcoriccardi.it

Please publish modules in offcanvas position.