Incontrando gli imprenditori, Bergoglio esorta non solo a donare, ma a condividere con chi è più povero "per combattere l'idolatria e cambiare le strutture per prevenire la creazione delle vittime e degli scarti"
pubblicato su Repubblica.it il 4/02/2017
ROMA - "La ragione delle tasse sta nella solidarietà, che viene negata dall'evasione ed elusione fiscale". Papa Francesco, nel discroso riovolto alle aziende che nel mondo aderoscono la progetto dell'Economia di comunione lanciato da Chiara Lubich in Brasile 25 anni fa, ha sottolineato come i fenomeni dell'evasione e elusione fiscale "prima di essere atti illegali sono atti che negano la legge basilare della vita: il reciproco soccorso".
Francesco ha spiegato che oggi "si attuano molteplici iniziative, pubbliche e private, per combattere la povertà" e che tutto ciò, rappresenta certamente "una crescita in umanità". Ma anche questo sembra non essere più sufficiente ed occorre "puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale".
"Imitare il buon samaritano del Vangelo non è sufficiente - ha detto infatti Francesco -: certo, quando l'imprenditore o una qualsiasi persona si imbatte in una vittima, è chiamato a prendersene cura, e magari, come il buon samaritano, associare anche il mercato (l'albergatore) alla sua azione di fraternità".
Ma occorre agire "soprattutto prima che l'uomo si imbatta nei briganti, combattendo le strutture di peccato che producono briganti e vittime". E ha proseguito: "Un imprenditore di comunione è chiamato a fare di tutto perché anche quelli che sbagliano e lasciano la sua casa, possano sperare in un lavoro e in un reddito dignitoso, e non ritrovarsi a mangiare con i porci. Nessun figlio, nessun uomo, neanche il più ribelle, - ha detto - merita le ghiande". Ha, quindi, rivolto l'invito a "non farsi bloccare dalla meritocrazia invocata dal figlio maggiore e da tanti, che in nome del merito negano la misericordia".
Parola d'ordine: condivisione. Secondo Bergoglio "il capitalismo conosce la filantropia, non la comunione. È semplice donare una parte dei profitti, senza abbracciare e toccare le persone che ricevono quelle 'briciole'". Ma l'insegnamento del Vangelo, dice il Papa, è un altro: "Ache solo cinque pani e due pesci possono sfamare le folle se sono la condivisione di tutta la nostra vita. Nella logica del Vangelo, se non si dona tutto non si dona mai abbastanza".
"Queste cose voi le fate già - ha aggiunto -. Ma potete condividere di più i profitti per combattere l'idolatria, cambiare le strutture per prevenire la creazione delle vittime e degli scarti; donare di più il vostro lievito per lievitare il pane di molti. Il 'no' ad un'economia che uccide diventi un 'sì' ad una economia che fa vivere, perché condivide, include i poveri, usa i profitti per creare comunione".