Sono passati tre anni dalla prima Prometeo Summer school, un’esperienza che si è consolidata come un appuntamento fisso, riuscendo a guadagnare l’attenzione di nuovi partner, di addetti al settore e del mondo accademico statunitense. La SEC è fra i promotori.
fonte: Fondazione Mario Diana Onlus
Realizzare un gioco virtuale sull’economia circolare e la sostenibilità ambientale, cogliendo le grandi potenzialità del 3D, così da sensibilizzare i più giovani attraverso uno strumento educativo ma allo stesso tempo accattivante dal punto di vista della giocabilità e della grafica. Era questa la sfida che la Fondazione Mario Diana e la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, lanciarono nel 2017.
Attraverso il progetto Prometeo, pensato per accompagnare giovani di talento nel loro iter formativo e professionale, furono selezionati i primi cinque studenti universitari che partirono per gli Stati Uniti, per svolgere una Summer School di tre settimane. Il loro compito era quello di realizzare le basi per la versione beta del gioco Make It Green; lo avrebbero fatto grazie agli strumenti messi a disposizione dal Centro di Ricerca S.H.R.O. – Sbarro Health Research Organization – di Philadelphia e grazie al coordinamento della prof.ssa Alessandra Smerilli, docente di Economia presso l’Auxilium di Roma.
Sono passati tre anni da quella prima Summer school, un’esperienza nata quasi come una scommessa ma che nel corso degli anni si è consolidata come un appuntamento fisso, riuscendo a guadagnare l’attenzione di nuovi partner, di addetti al settore e del mondo accademico statunitense.
Grazie al lavoro di dieci studenti che si sono alternati nelle due precedenti edizioni, oggi è possibile affermare che il gioco “Make It Green” è una realtà che sta prendendo forma e ora spetta ad altri quattro studenti continuare lo sviluppo delle versione beta.
La nuova squadra è partita lo scorso 18 luglio e sta affrontando un periodo di tre settimane in cui i ragazzi avranno l’occasione di vivere un’esperienza di scambio nel campo della ricerca applicata e dell’innovazione ma allo stesso tempo comprendere le proprie potenzialità, abilità, capacità di adattamento e di confronto con il mondo economico e sociale, le realtà formative, le Università e i Centri di ricerca di Philadelphia. Avranno così l’opportunità, non solo di contribuire al consolidamento del lavoro svolto fin ora, ma anche di approcciarsi a un mondo completamente nuovo arricchendo il proprio bagaglio culturale e di competenze.
La terza edizione della Summer School è come sempre promossa dalla Fondazione Mario Diana e dalla Pontificia Facoltà Auxilium, avendo come partner S.E.C. – Scuola di Economia Civile ma potrà contare anche sul contributo di una importante azienda italiana coma la Automar Logistic SPA. I partecipanti avranno modo di lavorare presso i laboratori del Centro di Ricerca S.H.R.O. ma anche di confrontarsi con docenti e ricercatori della Temple University di Philadelphia.
Auguriamo quindi a Irene Sarà, Ilaria Zilo, Mariano Manzi e Martina Mataldi, un grosso bocca in lupo per la loro avventura oltre oceano, sicuri che le loro competenze potranno dare una nuova spinta a quella sfida iniziata tre anni fa!