Visione sulla Povertà

Motivo primo della nascita e dell’esistenza dell’Economia di Comunione è la povertà: l’EdC nasce infatti come tentativo di risposta agli stridenti contrasti economici e alle disuguaglianze che caratterizzano la società contemporanea, con l’obiettivo di renderla più equa e fraterna.

L’EdC non intende eliminare la povertà tout court, ma piuttosto contrastare la “miseria”, parola che descrive la forma di povertà “subita” ancora da milioni di persone nel mondo, attraverso la valorizzazione di un’altra forma di povertà, quella “scelta” da imprenditori, consumatori, cittadini… che decidono di rinunciare a qualcosa di proprio, usare i beni sobriamente, sceglierli responsabilmente, nell’idea che “i beni […] diventano […] strade di felicità solo se condivisi con gli altri” (Bruni 2004)

In questa prospettiva la miseria, derivante dalla mancanza di beni materiali, e la possibilità di una sua risoluzione sono strettamente connesse alla promozione di una serie di altre condizioni (l’istruzione, la salute, il lavoro, una casa…) che permettono ad un essere umano di “fiorire”.

Tra queste condizioni spicca in modo particolare la qualità delle relazioni che si vivono: le relazioni nella visione dell’EdC sono infatti intese come un capitale fondamentale per lo sviluppo umano.

Questa idea implica anche un modo originale di intendere le strategie di contrasto della miseria, attuate nei progetti che l’EdC sostiene e promuove: esse sono disegnate in modo da evitare l’instaurarsi di forme di aiuto asimmetriche, -come spesso nella storia è avvenuto- nelle quali c’è qualcuno, che ha, che dà a qualcuno che non ha, rimarcando uno stato di inferiorità e alimentando spesso dinamiche di dipendenza.

Le strategie di contrasto alla povertà attuate dall’EdC cercano piuttosto di valorizzare dinamiche di reciprocità, dove ognuno può offrire la ricchezza di cui è portatore, ponendo tutti su uno stesso piano di pari dignità: fratelli, membri di una stessa famiglia.

La collaborazione con l’AMU

logo_AMULa collaborazione con l’AMU

di Leo Andringa
da "Economia di Comunione - una cultura nuova"  n.29 - settembre 2009

Sempre più stretta, operativa e feconda è la collaborazione tra EdC e AMU che, iniziata già una decina di anni fa, a partire dal 2006 si è significativamente rafforzata.

Cos’è l’AMU
L’Associazione Azione per un Mondo Unito Onlus (AMU) è stata costituita nel 1986 con lo scopo di promuovere progetti di cooperazione nei Paesi del sud del mondo e diffondere ovunque la cultura delN29_Pag._16_Amu_1 dialogo e dell’unità tra i popoli. Ispirandosi al principio ed ai valori della fraternità universale su cui si fonda l'esperienza del Movimento dei Focolari, l’AMU si impegna a realizzare, insieme alle popolazioni coinvolte, attività sostenibili che pongano le premesse per un effettivo sviluppo, nel rispetto della realtà sociale, culturale, ed economica locale, ed in spirito di dialogo ed ascolto reciproco.  I settori d’intervento finora attivati in diversi paesi dell’America Latina, Africa, Asia ed Europa dell’Est riguardano la formazione professionale, lo sviluppo dell’agricoltura e dell’artigianato, la cura e prevenzione delle malattie, l’istruzione di base, il sostegno alle necessità primarie (casa, alimentazione e salute) ed altre attività di sviluppo sociale e formazione umana.

N29_Pag._16_Amu_2L’AMU è una Organizzazione Non Governativa di Sviluppo (ONG) riconosciuta idonea dal Ministero degli Affari Esteri italiano per la realizzazione di progetti di sviluppo ed anche per le attività di formazione e di educazione allo sviluppo, sia in Italia che nei Paesi del Sud del mondo. Essa è inoltre accreditata presso il Ministero della Pubblica Istruzione italiano per la formazione del personale della scuola sui temi della mondialità e dei diritti umani. In questi anni l’AMU ha realizzato circa 35 progetti pluriennali di sviluppo in Argentina, Brasile, Colombia, Guatemala, Messico, Burkina Faso, Burundi, Came-run, Costa d’Avorio, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Libano, Croazia e Filippine, ed ha sostenuto quasi 400 micro-realizzazioni, definite e adattate al livello ed ai bisogni di piccole comunità, in molti paesi dell’Asia, Africa, America Lati-na, Medio Oriente ed Est Europa.
Per sapere di più sull’AMU si può visitare il sito: www.amu-it.eu.

La collaborazione EdC-AMU
L’AMU mette a disposizione l’esperienza e le competenze sviluppate negli anni per seguire la realizzazione di progetti di sviluppo nel Sud del mondo, attraverso la gestione di una parte degli utili messi in comune dalle imprese EdC. La collaborazione con l’AMU è orientata specialmente a sviluppare progetti per l’avvio o il consolidamento di attività economiche che creino nuova occupazione, ma essa si estende anche agli altri settori dell’aiuto.

In stretta collaborazione con i referenti locali dell’EdC, l’AMU valuta le proposte, esamina la fattibilità dei progetti e ne segue costantemente l’attuazione.  Nel corso della realizzazione e alla fine di ogni progetto, l’AMU svolge un’analisi e una valutazione del suo andamento, attraverso i rendiconti descrittivi e finanziari inviati dalle commissioni locali. In questo modo si possono fornire input utili per il miglioramento del progetto, laddove necessario, e mantenere aggiornata la documentazione attestante la realizzazione delle attività.

L’AMU si propone, infatti, la massima trasparenza nei confronti dei donatori – imprese o singole persone – i quali possono, in qualsiasi momento, richiedere notizie e visionare i documenti relativi ai N29_Pag._17_Amu_3progetti da essi finanziati. Nel periodo 2006-2008 l’AMU ha curato per l’EdC la realizzazione di 46 progetti e microazioni in America Latina (Ar-gentina, Brasile, Cile, Colom-bia, Guatemala, Messico, Para-guay, Uruguay), Africa (Kenya, Uganda), Europa dell’Est (Bo-snia, Bulgaria, Croazia, Mace-donia, Serbia) e Sud Est Asia-tico (Indonesia), per un totale di 558.000 euro. Nel corso del 2009 i progetti e le microazioni seguiti dall’AMU sono 21, per un totale di circa 202.000 euro, in America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay), Africa (Camerun, Costa d’Avorio, Kenya, Etiopia, Uganda), Europa del-l’Est (Bosnia, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Romania, Serbia).

La legislazione italiana dà la possibilità ad imprese e persone fisiche di dedurre dal reddito imponibile i contributi donati alle ONG, tra cui l’AMU, fino ad un importo massimo del 10% del reddito stesso.  Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (27/01/2009), inoltre, ha stabilito che il beneficio della deducibilità fiscale sancito da un governo va applicato anche sulle donazioni effettuate dai propri cittadini a favore di enti presenti ed operativi in un altro Paese UE.  Se cioè, ad esempio, un cittadino tedesco che fa una donazione ad una ONG tedesca gode del beneficio della deducibilità fiscale, deve poterne godere anche quando dona un contributo ad una ONG italiana. D’ora in poi, dunque, un cittadino o un’impresa che volesse donare un contributo all’AMU e che sia residente in un qualsiasi Paese UE in cui sia prevista la deducibilità fiscale, potrà dedurre tale contributo dal proprio reddito imponibile.

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