The Economy of Francesco

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L'economia del bene. La fraternità cura spirituale che ci condurrà ad Assisi

Il coronavirus non ferma il cammino di preparazione dell’evento voluto da papa Francesco: un processo di cambiamento all’insegna dell’economia della vita

di Maria Gaglione

pubblicato su Avvenire il 28/03/2020

Abbiamo scritto molti articoli e rilasciato numerose interviste sull’Economy of Francesco in attesa che arrivasse marzo. «Andiamo ad Assisi e stringiamo un patto» aveva scritto Papa Francesco affidando ai giovani economisti e imprenditori del mondo il compito di ri–animare l’economia di oggi e di domani. Per formulare una promessa bisogna fermarsi, conoscersi, mettersi in discussione e pensare insieme. Abbiamo aperto una call. Hanno fatto domanda oltre 3000 giovani da 115 paesi di tutto il mondo. Le storie di alcuni di questi giovani, le abbiamo raccolte in questa rubrica.

Abbiamo scritto di Diego e del suo eco–villaggio in Brasile, di Samer dal Libano e la piattaforma per il lavoro senza barriere e di Andrea, il giovane economista con il “cuore da medico”. E ancora, fra gli altri, abbiamo raccontano la sfida del micro–credito di Myriam in Uganda e dell’azera Turkan che fa ricerca sui temi della disparità di genere, di Eveling e i suoi studi sulla sostenibilità aziendale. E torneremo ancora a scrivere. Di Noemi, di Ziwei Min, di Rita, di Joel … Eravamo pronti all’ultimo intenso mese di preparativi per accogliere ad Assisi 2000 di loro. Una organizzazione che ha richiesto impegno e passione da parte di tanti, e che ha ispirato oltre 200 incontri preparatori.

Poi le notizie dell’epidemia dalla Cina. «Come faranno i giovani asiatici a raggiungerci ad Assisi?» Pensavamo. L’arrivo dell’emergenza in Italia, in Europa e necessariamente ci siamo fermati. In accordo con Papa Francesco, abbiamo rimandato l’appuntamento al prossimo novembre (19–21). Da allora molti partecipanti hanno scritto semplicemente per chiederci «come state?» oppure per dirci «stiamo pregando per voi». E abbiamo anche pregato, insieme, ognuno nella sua casa e nella sua lingua, con il vescovo di Assisi dalla tomba di San Francesco, domenica scorsa.

Quando martedì 24 – la data prevista per l’inizio dell’evento – una Assisi deserta e silenziosa ha accolto la neve, abbiamo pensato che questo fatto eccezionale era straordinario tanto quanto sarebbe stato accogliere i giovani economisti del mondo nella terra di Francesco insieme alla bellezza del loro pensiero e delle loro iniziative. Dunque anche The Economy of Francesco e le tante persone che stanno lavorando a questo processo attraversano il dolore e la complessità dell’emergenza globale causata dal coronavirus. Anche l’Economy of Francesco ha rallentato per fare spazio al silenzio, alla cura, al dolore collettivo e personale. Per mettersi in ascolto di questo tempo. L’emergenza ci tiene in questi giorni lontani gli uni dagli altri e ci scopre fragili e vulnerabili, tutti. Ma mai come in questo tempo duro stiamo capendo cosa siano davvero la fraternità e il bene comune. La storia ci insegna che le crisi servono anche per recuperare parole dimenticate. Stiamo capendo come siamo tutti legati gli uni gli altri, che nessuno si salva da solo, che non si può essere felici senza gli altri.

È questo il tempo della riscoperta di una parola molto cara a Francesco: fraternità. Questo dolore ci ha aperto l’era della fraternità, il principio dimenticato soprattutto dal capitalismo, e che oggi stiamo capendo, vivendo e riscoprendo. Questa crisi sta anche dicendo che l’economia può uccidere, quando mette sé stessa prima della salute delle persone, prima della vita degli anziani e dei più fragili. Eppure la vediamo in questi giorni un’altra economia – negli ospedali, nell’azione di molti governi – che è l’economia della vita, della vita di tutti e di ciascuno, a cominciare dagli ultimi. Per questo, mai come oggi abbiamo bisogno di lavorare ed impegnarci per costruire una economia e una finanza che sappiano rallentare per non lasciare indietro nessuno, accogliere per promuovere la dignità degli ultimi, custodire per prendersi cura della terra e difendere i poveri. E non solo in tempi di crisi. Siamo sempre più convinti che l’Economy of Francesco non è semplicemente un evento, ma un processo di cambiamento che è già cominciato. A questi giovani la sfida di mettere in dialogo pensiero e prassi, culture e prospettive. «Il lavoro fatto finora non andrà perso. Insieme continueremo a costruire il futuro» hanno scritto i giovani coordinatori dell’evento in un video messaggio che sarà pubblicato oggi. Parole di speranza in un tempo mendicante di sguardi profetici, di parole e pensieri nuovi. Moltiplicheremo l’impegno e i temi, organizzeremo eventi ed incontri nelle forme in cui potremo. Incontrarsi sarà ancora più bello, per noi e per il mondo che ora più di ieri attende una economia diversa.

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