Caritas e Federazione comunità terapeutiche, lanciano nuovi percorsi di animazione comunitaria per sensibilizzare sui rischi legati alle slot, ai gratta e vinci, alle scommesse e ai concorsi
di Vito Salinaro
pubblicato su Avvenire il 21/02/2025
Ottantacinque miliardi di euro, quasi la somma che le famiglie italiane impegnano per il cibo. Più di quella per il riscaldamento domestico e le cure mediche. Ma qui i bisogni primari non c’entrano nulla. Questo immenso fiume di denaro è quanto annualmente sottratto agli italiani da slot machine, dai gratta e vinci, dalle scommesse e dai concorsi a premi. «Un grave male che affligge le nostre comunità», lo ha definito il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, presentando a Roma il progetto “Vince chi smette”, con il quale l’organismo pastorale della Chiesa italiana per la carità, in collaborazione con la Federazione italiana delle comunità terapeutiche (Fict) vuole promuovere nuovi e incisivi percorsi di animazione comunitaria per «sensibilizzare le comunità sul fenomeno dell’azzardo e sui rischi ad esso associati». Tra questi ultimi rientra la condizione patologica di dipendenza dal gioco, ufficialmente riconosciuta dal 2013, e che consiste nell’incapacità cronica di resistere all’impulso del gioco, con conseguente anche gravemente negative sull’individuo stesso, la sua famiglia e le sue attività professionali.