Le virtù del mercato - Vita

Oggi ne conosciamo solo la forza corrosiva, che mercifica tutti i rapporti. Invece oggi il tempo è maturo per una sfida: parlare di questo grande tema liberandosi da fondamentalismi e ideologie. Perché la vita comune ha bisogno del mercato.

di Luigino Bruni

pubblicato sul settimanale Vita dell' 8 ottobre 2010

Logo_Virtu“[Salerio:] Antonio è triste perché pensa alle sue mercanzie … [Antonio:] A rendermi triste non sono dunque le mie mercanzie”
(Shakespeare, Il mercante di Venezia).

Questa età di crisi (ben più profonda e seria della solo crisi finanziaria o economica) è soprattutto un richiamo alla responsabilità, individuale e collettiva, anche del pensiero. Una dimensione di un tale appello alla responsabilità è la necessità di riaprire oggi un nuovo dibattito, vero e profondo,  sulla natura dell’impresa, delle banche, profitto, del mercato e quindi sul capitalismo. 

È la fraternità. Pochi la associano a discorsi di carattere economico.Ma senza di lei non c’è modello che regga.Come sta accadendo oggi: la logica individuale che massimizza il vantaggio a spese dell’interesse di tutti ci sta portando in un vicolo cieco

Beni comuni: Quella virtù da riscoprire per salvarci dall’estinzione

di Luigino Bruni

Logo_Virtupubblicato sul settimanale Vita del 26 novembre 2010

Quello dei beni comuni si afferma sempre più come un grande tema per il nostro tempo: se i beni più importanti diventano sempre più i beni comuni, occorre allora sviluppare nuove virtù, poiché le tipiche virtù individuali del mercato non sono più sufficienti per vincere le nuove sfide.

LEZIONI D’ECONOMIA. Luigino Bruni: ecco una falsa opposizione da smitizzare

Il mercato non può essere letto soltanto come una faccenda di concorrenza. È invece un’azione cooperativa e competitiva congiunta. L’esperienza lo dimostra

di Luigino Bruni

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pubblicato sul settimanale Vita del 15 ottobre 2010

Il pensiero e la cultura occidentale si portano dietro da millenni delle dicotomieche ne hanno segnato l’intero sviluppo, producendo forse alcuni frutti, ma creando anche tanti problemi alla vita della gente. Le dicotomie più note sono anima-corpo, spirituale-materiale, eros-agape, dono-mercato. Alcune di queste contrapposizioni si stanno superando negli ultimi secoli (penso ad anima-corpo, ad esempio), ma altre restano ben radicate nelle nostra cultura, come quella che oppone dono a contratto, gratuità a doveroso, con le gravi conseguenze di considerare la gratuità una faccenda estranea alla vita economica normale e doversi così inventare un settore “non-profit” o la filantropia a cui si affida il monopolio della gratuità nella vita economica e civile. In realtà la cooperazione ela competizione sono spesso due facce della stessa vita comune.

LEZIONI D’ECONOMIA. Luigino Bruni: apologia per i veri motori dello sviluppo, gli imprenditori. Sono loro i protagonisti dello sviluppo economico. Con le loro idee e il loro coraggio rompono le situazioni stagnanti e rendono dinamico il sistema. Non saremo loro mai abbastanza grati...

di Luigino Bruni

Logo_Virtupubblicato sul settimanale Vita del 29 ottobre 2010

Il mercato quando funziona correttamente è un luogo nel quale sono favorite e premiate le innovazioni e la creatività umana. La concorrenzadi mercato (su cui abbiamo già detto qualcosa nelle puntate precedenti) può essere vista, e va vista se vogliamo comprenderla nella sua realtà più vera, come una gara per innovare: chi innova cresce e vive, chi non innova resta indietro e esce dal gioco economico e civile.

L’autore che più ha colto questa dinamica virtuosa del mercato (la capacità di innovare è senz’altro una virtù, perché è espressione di areté, di eccellenza) è l’economista austriaco J.A. Schumpeter. Nel suo libro Teoria dello sviluppo economico(del 1911), un testo classico della teoria economica del XX secolo, che consiglio ancora oggi a chiunque sia interessato a buone letture di teoria economica e sociale, egli descrive magistralmente la dinamica dell’economia di mercato come una “rincorsa” tra innovatori ed imitatori.

Molti economisti sono arrivati alla conclusione che questi strumenti producono un effetto opposto, perché entrano spesso in conflitto con le motivazioni intrinseche di chi lavora. Per questo è ora di trovare meccanismi nuovi...

Lavoro: Motivare le persone non è questione di incentivi

di Luigino Bruni

pubblicato sul settimanale Vita del 18 febbraio 2011

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Il lavoro inteso come virtù è una conquista della modernità. Nel mondo antico (greco-romano, ma anche in oriente) lavoravano gli schiavi, l’uomo libero, il cittadino, grazie agli schiavi (che lavoravano per lui) poteva affrancarsi dal bisogno di lavorare, e dedicarsi ad attività più degne dell’uomo libero, come la filosofia, la politica o la ginnastica. Durante il medioevo cristiano il lavoro inizia ad affermarsi come virtù (quindi come attività buona in sé, via di felicità) grazie ai carismi monacali, che iniziano ad affermare che il monaco è anche un lavoratore (anche questo è uno dei significati del benedettino ora et lavora).

L’imprenditore non è colui che si taglia la sua fetta di mercato. È colui che si preoccupa di “produrre torte”. Si avvantaggia, senza temere di avvantaggiare gli altri. È la sfida della “civile concorrenza”: idea vincente per uscire dalla crisi.

Concorrenza.Vinco io e vinci tu. Basta economia killer

di Luigino Bruni

pubblicato sul settimanale Vita del 28 gennaio 2011

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La concorrenza, se bene intesa, è una delle principali virtù del mercato. Ma, anche in questo caso, dobbiamo sgombrare il campo da visioni sbagliate o parziali della concorrenza. La concorrenza è una virtù quando è quel meccanismo sociale che gli economisti civili dell'Ottocento (come i milanesi Romagnosio Cattaneo) chiamavano civil concorrenza. Di che cosa si tratta?

Il mercato oggi è considerato non morale quasi per natura. E la crisi ha accentuato questa percezione. Invece quello che è prevalso è una versione patologica del mercato. Per uscire da questa trappola, bisogna riscoprirne una virtù inaspettata: quella della fraternità

Oltre la crisi: Dall’econo-mia all’econo-nostra. L’individualismo è fuori corso

di Luigino Bruni

pubblicato sul settimanale Vita del 3 dicembre 2010

Logo_virtu_newAbbiamo concluso la puntata della scorsa settimana di fronte ad un bivio, quello che nella storia dei popoli ha spesso indicato da una parte la fraternità e dall'altra il fratricidio. La prima comunità di cui ci parla la grande tradizione ebraico-cristiana, e quindi occidentale, davanti a quel primo bivio scelse il fratricidio:

 "Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu. …  E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi»” (S. Quasimodo).

Oggi economia e mercato sono dominati dall’idea della fortuna: si ha successo per carisma personale e per coincidenze favorevoli. Invece l’imprenditore sa che è la speranza il motore dell’impresa: perché crea relazione e determina certezza nella rendita dei talenti.

Speranza: la virtù che muove il business nella stagione della crisi

di Luigino Bruni

pubblicato sul settimanale Vita del 7 gennaio 2011

Logo_virtu_newAnche se può apparire strano, la speranza è, o in ogni caso deve essere, una virtù del mercato. La speranza, come è noto, è una virtù, in particolare una virtù teologale, insieme alla fede e alla carità, poiché queste virtù in un certo senso e nella tradizione occidentale e cristiana fondano le altre virtù (coraggio, temperanza, fortezza, prudenza …).

 

LEZIONI D’ECONOMIA. Luigino Bruni: una categoria chiave su cui si gioca il benessere - È l’utopia del fare il lavoro che piace. In realtà bisogna fare il lavoro di cui il mondo ha bisogno. Questa è una regola che il mercato impone. Garantendo libertà e sana reciprocità

di Luigino Bruni

Logo_Virtupubblicato sul settimanale Vita del 22 ottobre 2010

Se osserviamo il mercato, le imprese e l’intera vita economica ci accorgiamo subito che abbiamo a che fare con una rete di relazioni sempre più fitta, globale, complessa.  Il mercato moderno, però, non ha soltanto moltiplicato le relazioni, i contatti umani e la cooperazione rispetto al mondo pre-moderno: ne ha anche cambiato la natura, ponendosi come un grande mediatore che immunizza i rapporti interpersonali e la vita in comune,sostituendo i legami comunitari, forti e ambivalenti, con i tenui legami contrattuali, con il cash nexus.

Possiamo infatti correttamente leggere gli ultimi secoli, e non solo in Occidente, come un progressivo estendersi della cooperazione di mercato, e della sua logica relazionale, un’estensione e un avanzamento che presenta aspetti molto problematici (o “vizi”), ma anche le virtù che stiamo sottolineando in questa rubrica.

LEZIONI D’ECONOMIA. Luigino Bruni: l’indipendenza come valore sano del mercato. Non è un paradosso, ma una regola economica.Come diceva Smith, la cura dell’interesse personale è una virtù. Anche se oggi, nelle società complesse, la regola vacilla

di Luigino Bruni

Logo_Virtupubblicato sul settimanale Vita del 5 novembre 2010

Andrea entra nella pescheria sottocasa per acquistare, da Bruno, del pesce fresco. Andrea dà 20 euro a Bruno, e quest’ultimo gli dà del buon pesce spada del Mediterraneo. Si realizza così uno dei tanti fenomeni che chiamiamo “scambio di mercato”. Ma che cosa è avvenuto veramente tra Andrea e Bruno dentro quella pescheria? Dipende dai punti di vista, e anche da che cosa siamo capaci di “vedere”.

Un sociologo di passaggio in quel negozio, ad esempio, potrebbe vedere in quel fatto i tanti marinai mal pagati e spesso irregolari che stanno sotto quel pesce spada venduto, e penserebbe a quei rapporti umani (nelle parole di Marx) «celati sotto l’involucro delle merci».

LEZIONI DI ECONOMIA. Luigino Bruni inizia una nuova serie per i lettori di Vita, sulle Virtù del Mercato

Logo_VitaDalla prossima settimana inzia una serie di articoli con cui Luigino Bruni guiderà i lettori di Vita a una esplorazione delle “virtù del mercato”. Come nel caso di un’altra serie di grande successo realizzata da Bruni (“Abcdeconomia”, raccolta anche in un numero di Communitas), saranno articoli che esplorano singole virtù. Avremo cooperazione, mutuo vantaggio, competizione, innovazione, anti-paternalismo, anonimità(che può essere anche una virtù), stoicismo. Bruni, che è docente di Economia Politica (proprio settimana scorsa ha vinto il concorso come ordinario), da tempo ha iniziato una riflessione per rilanciare un’altra idea di mercato. Un frutto della riflessione è il libro appena pubblicato da Bruno Mondadori, L’ethos del mercato. Un’introduzione ai fondamenti antropologici e relazionali dell’economia.

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